Sovraffollamento, carenze di personale, disagio psichico e strutture insufficienti: è questa la fotografia impietosa che emerge dalla Relazione annuale 2024 sull’area penitenziaria e penale esterna del distretto di Benevento.
Nel carcere del capoluogo, la situazione è particolarmente critica: 392 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 259, tra cui 34 stranieri e 79 donne. I dati descrivono un contesto ad alta tensione: un suicidio, 21 tentativi, 15 aggressioni tra detenuti e 21 episodi di violenza contro il personale. Allarmante anche il numero di 43 scioperi della fame e della sete registrati nell’arco dell’anno.
A fronte di questa realtà, il personale è ridotto rispetto alla necessità: 215 agenti di polizia penitenziaria in servizio su 229 previsti, e 5 funzionari pedagogici, con il supporto di 2 distaccati da altri istituti, a fronte di una pianta organica che ne prevede 6. Chiusa, nel frattempo, l’articolazione psichiatrica. Tra i detenuti, 35 sono tossicodipendenti, mentre 99 svolgono attività lavorative interne.
Situazione delicata anche all’Istituto Penale Minorile di Airola, dove al 30 marzo 2025 erano 30 i minori detenuti, contro una capienza di 24 posti. Pur essendo al completo il personale di polizia penitenziaria (53 agenti su 53), mancano 5 funzionari pedagogici sui 8 previsti. Anche qui i segnali di disagio non mancano: nel 2024 si sono verificati 9 episodi di autolesionismo, 80 infrazioni disciplinari e 15 casi di isolamento.
Preoccupante anche il quadro dell’esecuzione penale esterna: sono 780 le persone in carico, tra misure alternative e incarichi per indagini e consulenze. Ma a seguire questi percorsi rieducativi sono soltanto 6 assistenti sociali, 1 educatore, 7 amministrativi e 8 agenti di polizia penitenziaria, senza alcun supporto psicologico o mediazione linguistica.
A denunciare queste gravi criticità è stato il Garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, nel corso di una conferenza stampa tenutasi davanti alla casa circondariale di Benevento. Ciambriello ha evidenziato non solo i limiti strutturali e organizzativi dell’istituto, ma ha anche rilanciato il tema della sessualità per le persone recluse:
“Va rispettata la circolare nazionale che garantisce il diritto alla sessualità per le persone detenute. Anche a Benevento vanno assicurati gli spazi per l’affettività tra coniugi.”
Un appello chiaro, che si aggiunge alla richiesta generale di un intervento urgente dello Stato per garantire condizioni dignitose di detenzione, nel rispetto dei diritti fondamentali e degli obiettivi rieducativi sanciti dalla Costituzione.