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Airola, Stravino (FdI): “Crimine barbaro, solidarietà alle famiglie. Servono controlli e pene severe per chi avvelena gli animali”

Airola, Stravino (FdI): “Crimine barbaro, solidarietà alle famiglie. Servono controlli e pene severe per chi avvelena gli animali”

3 Giugno 2025 | by redazione
Airola, Stravino (FdI): “Crimine barbaro, solidarietà alle famiglie. Servono controlli e pene severe per chi avvelena gli animali”
Attualità
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 «Abbiamo preso atto delle barbare vicende che si sono consumate ad Airola, con l’avvelenamento di tre cani, e desideriamo esprimere, in primo luogo, la nostra più sentita solidarietà alle famiglie coinvolte e un pensiero affettuoso per gli animali d’affezione, che riempiono le nostre case con amore incondizionato».

È quanto dichiara in una nota Giuseppe Stravino, consigliere comunale di opposizione di Fratelli d’Italia ad Airola.

«Siamo rimasti sgomenti – continua Stravino – di fronte a un atto deliberatamente criminale, che rappresenta una minaccia anche per la salute pubblica, in particolare per bambini e fasce vulnerabili della popolazione. Sappiamo che l’Amministrazione comunale si è prontamente attivata, in sinergia con l’Asl e i Carabinieri, per segnalare la possibile presenza di esche avvelenate anche tramite volantini. Tuttavia, invitiamo a non limitare i controlli alla sola zona di via Lavatoio ma ad estenderli a tutto il territorio comunale».

L’esponente di FdI propone inoltre un rafforzamento delle attività di idropulitura urbana per garantire maggior igiene e sicurezza, e si dice disponibile alla collaborazione istituzionale per sostenere tutte le attività di indagine.

«Invitiamo ad attivare ogni mezzo utile all’identificazione dei responsabili – conclude Stravino – inclusi i sistemi di videosorveglianza. È importante ricordare che il Governo Meloni ha recentemente approvato un provvedimento che inasprisce le pene per chi commette atti di violenza sugli animali. L’articolo 544-bis del Codice penale prevede, per chi uccide un animale per crudeltà, fino a 4 anni di reclusione e 60.000 euro di multa. Ci auguriamo che, nel caso concreto, queste norme non restino inapplicate, ma diventino uno strumento di giustizia reale».

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