Il 2027, forse. E’ l’ultima data supposta per l’apertura della nuova tratta ferroviaria Napoli Benevento via Valle Caudina dopo che Eav ha chiaramente detto ai sindaci della Valle che le dichiarazioni circa un’apertura entro ml’anno in corso è praticamemnte da escludere ma che il limite ultimo invalicabile è il 30 giugno 2026, dato che i 109 mln di euro che ci sono voluti per ammodernare la strada ferrata e per acquistare i convogli rientrano tra i progetti PNRR che scadono improrogabilmente proprio il 30 giugno 2026.
C’è da dire che in pochi credevano al 2025 anche perchè la anomalia di base e cioè un tratto sotto egida RFI e il più lungo sotto quella Eav non da segni di soluzione e l’assenza dell’Ente Autonomo Volturno al tavolo indetto da Mastella, che sugli ultimi sviluppi non ha finora profferito parola forse impegnato a guadagnar la scena col depurtatore domani a Cretarossa, avrebbe dovuto indurre a qualche interrogativo. Un arcano svelato proprio nella giornata di ieri l’altro. Epperò s’è inaugurata una stazione senza treni, in ossequio ad una consolidata tradizione politica elettoral-propagandistica valida in ogni epoca, ma che in questo caso nemmeno è valsa ad ottenere il risultato, un vero e proprio paradosso ai limiti del grottesco. 
Sindaci caudini imbestialiti, una vicenda che va avanti da 5 anni e che si rischia di allungare a sette, mondo politico che per ora si limita stancamanente a commentare. La Filt Cgil con Peppe Anzalone ci va giù duro. Il segretario non usa mezzi termini e definisce tutta questa storia come un oltraggio all’utenza e ai lavoratori