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Torre, lettera aperta di Altrabenevento all’assessore Pasquariello

Torre, lettera aperta di Altrabenevento all’assessore Pasquariello

10 Luglio 2025 | by Enzo Colarusso
Torre, lettera aperta di Altrabenevento all’assessore Pasquariello
Attualità
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La scuola Torre sempre al centro dell’interesse cittadino. Se il preside Citarelli dialoga con l’Amministrazione, ma domani non ci sarà alla nuova riunione col settore tecnico delle Opere Pubbliche ma ci saranno le Rsu della scuola, Altrabenevento prosegue la sua battaglia e si rivolge direttamente all’assessore Pasquariello, il titolare dei Lavori Pubblici, attraverso una lettera aperta concentrando la propria attenzione sulla ditta incaricata di eseguire i lavori.    

“Egregio assessore, so che a lei questa lettera non farà piacere ma ritengo che la sua carica di Assessore ai Lavori Pubblici, per la quale percepisce mensilmente € 5.796, le impone di fare attenzione alle segnalazioni, verificare e dare chiarimenti.

Per più di un anno abbiamo ripetutamente affermato e dimostrato che il progetto di Abbattimento e Ricostruzione delle scuole Torre-Sala finanziato con 17 milioni del PNRR, da Lei proposto alla Giunta per l’approvazione, era sbagliato e avrebbe comportato un contenzioso con la ditta, la interruzioni di lavori e la necessità di varianti.

Lei non ha voluto ascoltare e dimenticando di essere un amministratore che deve gestire risorse pubbliche, per 15 mesi ha negato che ci fossero i problemi da noi segnalati anche dinanzi alla evidenza di un cantiere fermo con il rischio di incompiuta.

Poi siete stati costretti ad approvare una Variante motivata da motivi “imprevedibili” (in realtà inesistenti) che invece tenta di risolvere, almeno in parte, la violazione urbanistica (4 mila metri cubi in più rispetto alla volumetria consentita dal PUC) da noi denunciata a marzo 2024.

Però avete commesso altri errori e creato altri problemi che certamente non consentiranno la conclusione dei lavori entro il 30 giugno 2026.

Infatti, secondo il cronoprogramma approvato l’anno scorso, oggi al posto della Torre abbattuta doveva essere pronta la nuova scuola Sala che invece non c’è; il Comune è costretto a sostenere una spesa non prevista in bilancio per prendere in fitto l’edificio Mezzini a Pace Vecchia per le lezioni che dovrebbero cominciare tra due mesi.

Ma non siete in grado neppure di rispettare il “nuovo” cronoprogramma approvato il 13 giugno che prevede dal primo luglio 2025 il nuovo cantiere per l’abbattimento della Sala mentre nel cantiere Torre doveva cominciare la costruzione delle fondazioni delle due nuove scuole.

Invece, ancora non è stato completato l’abbattimento e la rimozione delle macerie della scuola media.

E’ evidente la impossibilità di ricostruire e consegnare in undici mesi gli edifici delle due scuole, nonostante la decisione di utilizzare pilastri, travi e solai prefabbricati che comunque necessitano di complessi sistemi di montaggio su fondazioni modificate.

La Variante approvata dalla Giunta su sua proposta per “accelerare i lavori”, per ora risolve, almeno temporaneamente, il contenzioso con la ditta che ha chiesto una congrua integrazione dei fondi destinati ai lavori.

A marzo 2024 il finanziamento PNRR di € 16.690.300 era stato così suddiviso: € 10.468.196,90 alla ditta per i lavori appaltati; € 6.222.143,10 al Comune (compresi € 2.785.027,41 pari alla riduzione del 19,87 % presentata in gara dalla ditta) per oneri di smaltimento, accertamenti, acquisizioni pareri, compensi per progettazioni, verifiche, collaudi, spese tecniche, IVA.

Con la variante appena approvata questo quadro economico cambia drasticamente: alla ditta €12.457.996,44 (cioè 2 milioni in più di quelli assegnati l’anno scorso, quasi pari allo “sconto” fatto in sede di gara); al Comune € 4.232.303,56 che saranno utilizzati soprattutto per aumentare i compensi a progettisti e tecnici vari.

Quindi la volumetria da costruire si riduce di 4.000 metri cubi, i pannelli fotovoltaici e i frangisole si faranno con ulteriori finanziamenti a spese del Comune, le strutture prefabbricate (acquistate dalla SEIEFFE della famiglia Izzo i Montesarchio) costano meno di quelle costruite in cantiere previste nel 2024, ma alla ditta appaltatrice saranno pagati 2 milioni in più per una serie intricata di variazioni progettuali.

Soprattutto si nota che per “Scavi, Reinterri, Trasporti” il computo metrico 2024 prevedeva il costo di € 109.724,36 che nella Variante 2025 lievita a € 1.661.549,28 (aumento € 1.557.270,76 al netto del ribasso di gara). Si consideri che a questa voce si aggiungono altri € 400.000 previsti per “smaltimenti” tra i fondi a disposizione del Comune.

E’ chiaro che questi costi sono aumentati considerevolmente anche per il trasporto delle macerie in un centro di trasformazione a Valle di Maddaloni (perché non se ne poteva utilizzare qualcuno di quelli esistenti in città o nella immediata periferia?).

Colpisce, inoltre, che a fronte dei maggiori costi e compensi riconosciuti alla ditta, la Variante 2025 prevede, a causa dei nuovi sistemi costruttivi, una riduzione del 45% dell’Isolamento termico dei locali scolastici del progetto 2024, con un conseguente aumento della energia elettrica per riscaldare e rinfrescare le due scuole.

Infatti, non è più previsto il “cappotto termico” sulle pareti esterne mentre è prevista la coibentazione meno costosa di una parte delle pareti interne.

Le sembrano risultati accettabili per un progetto finanziato con 17 milioni di euro dei fondi PNRR – Scuola Futura che dovevano servire per la “riqualificazione energetica, strutturale e funzionale” degli edifici scolastici?

Le segnaliamo, inoltre, che la Variante 2025, nonostante gli aumenti dei compensi per progettazione e verifiche tecniche, prevede ancora una volumetria superiore a quella consentita dal PUC e aree parcheggi ridotte, la metà rispetto agli standard urbanistici (25 posti auto per due scuole frequentate da 100 docenti ai quali si aggiunge il personale scolastico e amministrativo).

Le segnaliamo, infine, vari errori di progetto.

Oltre quelli relativi al numero delle aule già segnalati dal dirigente scolastico e dai docenti, può verificare che nell’elenco dei costi sono ancora indicati, ad esempio, alcuni sismici tecnologici per l’Auditorium che invece è stato eliminato.

Sappiamo che Lei non ci risponderà, non le conviene, ma almeno si vada a guardare gli atti senza limitarsi a recitare il solito “Tutt’apposto”, troppo poco per un assessore che la collettività paga 5.796 euro al mese.”

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