A latere della posa della prima pietra del depuratore di Benevento in primo piano anche la faccenda del distretto idrico campano e dei distretti locali, quello sannita nel nostro caso, che vanno incontro sistematicamente ai pareri negativi reiterati della Corte dei Conti regionale che ribadisce come i comuni non siano obbligati a far parte della società Sannio Acque e se decidono di farlo devono prima consultare i cittadini sui vantaggi e i rischi.
Una pentabocciatura, l’ultima con delibera 161 del 2025, nella quale la Corte ha espresso un “parere parzialmente negativo” sulla delibera con la quale il Consiglio Comunale di Campoli Monte Taburno ha deciso di acquisire le quote della costituenda società Sannio Acque srl e che i comuni non si possono limitare ad approvare gli atti inviati dall’Eic senza effettuare una valutazione specifica sui vantaggi e i rischi di tale decisione e che in ogni caso prima di deliberare in Consiglio Comunale c’è bisogno della fase della consultazione pubblica.
Da qui la necessità da parte di Eic e della Regione Campania di arrivare a trovare con la Corte dei Conti e col presidente Massimo Gagliardi in particolare. Un confronto franco con le due parti però abbastanza ferme sulle proprie posizioni. Il presidente dell’Eic Luca Mascolo ammette la farraginosità del ginepraio di normative esistente e riassume le argomentazioni dell’ente che rappresenta e della Regione.