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Disastro ambientale nel Sannio, Altrabenevento: cattiva gestione imprenditoriale coperta da omissioni politiche

Disastro ambientale nel Sannio, Altrabenevento: cattiva gestione imprenditoriale coperta da omissioni politiche

18 Luglio 2025 | by Enzo Colarusso
Disastro ambientale nel Sannio, Altrabenevento: cattiva gestione imprenditoriale coperta da omissioni politiche
Attualità
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Sulla catastrofe ambientale di Sassinoro dice la sua anche Altrabenevento che attacca sul fronte della cattiva gestione imprenditoriale ma anche sugli omissis di una classe politca disattenta e spesso impreparata, quando non ci sono altre commistioni. Corona, come sempre, non fa prigionieri e prende di mira anche Arpac e Asl di cui sottolinea i ritardi nella pubblicità dei risultati per quanto concerne gli esami effettuati suvbito dopo lo sversamento dei liquami nel Sassinora.  

“Un grave disastro ambientale ma finora l’ARPAC e la ASL non hanno reso noti i risultati degli esami effettuati, i Comuni della zona si limitano a fare ordinanze per impedire l’uso dell’acqua dei corsi d’acqua e parte dei pozzi senza interessare le falde e le sorgenti a valle.

Gran parte delle forze politiche tace, anche Movimento 5 stelle, Sinistra Italiana e PD, normalmente impegnati a difesa dell’ambiente, che anche in questa occasione conoscono cause, relazioni d’affari e personaggi coinvolti nel disastro ma prima di parlare devono valutare alleanze, strategie e finalità elettorali, invece di mettere al primo posto la difesa dei beni comuni.

Così si usa fare nel Sannio, provincia “tranquilla e incontaminata”, dove gli appelli ipocriti strombazzati attraverso la stampa compiacente e le false promesse per la tutela del territorio, grande ricchezza delle aree interne, lasciano il posto, in concreto, alla difesa di piccoli e grandi interessi di bottega.

E dunque, nella sagra delle belle dichiarazioni, aumentano corruzione, omissioni e malaffare che producono danni e disastri collettivi come quello che ora si vorrebbe nascondere sotto le solite chiacchiere di convenienza.

La magistratura finora ha solamente sequestrato un tubo di collegamento attraverso il quale il centro di trattamento rifiuti della società New Vision ha scaricato liquami nella fogna e nel depuratore comunale. Quella società è stata autorizzata solo a scaricare “acque bianche” (acque piovane e del piazzale, depurate) in una apposita tubazione che porta al torrente Sassinora ma deve, per legge, e come imposto dall’Autorizzazione regionale, raccogliere il percolato prodotto dal trattamento industriale dei rifiuti in apposite vasche e poi pagare una ditta specializzata per smaltirlo in apposti stabilimenti.

Il Comitato Civico “Rispetto e Tutela del Territorio” da anni denuncia con coraggio e coerenza la presenza di percolato puzzolente nella fogna pubblica e lungo la strada ma nessun provvedimento giudiziario ha messo fine a questo schifo.

Il sindaco di Sassinoro, Luca Apollonio, ha recentemente ricordato su facebook che “Già nell’aprile 2023 l’Amministrazione Comunale ha chiuso lo scarico oggetto del sequestro. Di tutta risposta ha raccolto una denuncia e la imposizione di riaprire nuovamente lo scarico”.

La dichiarazione è davvero clamorosa: il Comune di Sassinoro sapeva che quella ditta aveva creato un collegamento abusivo per scaricare percolato nella fogna, il sindaco fece ostruire il tubo, proprio quello adesso sequestrato, ma fu costretto a riaprirlo a seguito di una denuncia.

Incredibile !!

E’ uno dei tanti strani episodi che hanno accompagnato in questi anni le attività della New Vision, quella che gran parte della stampa locale non nomina neppure dopo i recenti provvedimenti giudiziari, sempre sostenuta politicamente dalla Regione, soprattutto dal vice presidente Fulvio Bonavitacola del PD.

Ancora oggi quella società gode di grande considerazione anche da parte dell’amministrazione comunale di Benevento che l’ha ospitata, il mese scorso, alla Festa Ambiente in villa comunale per le manifestazioni educative a favore degli studenti soprattutto “Detective del Compostaggio”.

Quel compostaggio che la New Vision tratta nel suo stabilimento, con relativo percolato, grazie alle tonnellate di rifiuti umidi (tagli di erba e potature), prodotte a Benevento e conferite dall’ASIA grazie ad un contratto triennale ancora in corso.

Il sindaco Clemente Mastella ha recentemente ricevuto il sindaco di Sassinoro al quale ha espresso vicinanza e sostegno politico ma non ha deciso di bloccare il contratto con la New Vision, neppure dopo il sequestro del tubo per lo smaltimento illecito del percolato che, in verità, dura da almeno tre anni.

A Sassinoro e Morcone sapevano tutti da anni che la New Vision, grazie a quel collegamento clandestino (ma non tanto) solo adesso sequestrato, era l’unica ditta che scaricava in quella fogna e quindi nel depuratore che pure ha una storia rocambolesca.

A dicembre 2022 la Regione Campania ha chiesto la restituzione del finanziamento di 430.000 euro concesso nel 2014 al Comune di Sassinoro per costruire quell’impianto che però non è entrato in funzione entro il termine stabilito del 31 marzo 2017. E’ ancora in corso il contenzione Regione/Comune presso il Tribunale di Napoli.

L’autorizzazione per l’utilizzo di quel depuratore è stata rilasciata solo a luglio 2023, dopo un procedimento amministrativo contorto, e quindi anche ad aprile di quell’anno, quando il sindaco tentò di chiudere il tubo abusivo della New Vision, i liquami del centro di compostaggio finivano nella fogna e nel torrente Sassinora SENZA depurazione.

Le responsabilità per questo disastro sono innanzitutto di chi la scorsa settimana la sversato il percolato in quantitativi tali da bloccare il depuratore ma bisogna anche accertare per quali disattenzioni, complicità ed omissioni un piccolo comune, Sassinoro, conosciuto come “città dell’acqua” è ora al centro di questo scandaloso caso di mala gestione imprenditoriale e politico-amministrativa.”

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