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Forestazione, il Sannio chiede una svolta: appello per risorse e investimenti

Forestazione, il Sannio chiede una svolta: appello per risorse e investimenti

26 Luglio 2025 | by Redazione Bn
Forestazione, il Sannio chiede una svolta: appello per risorse e investimenti
Attualità
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Il dissesto idrogeologico che da tempo affligge il nostro territorio, amplificato dai cambiamenti climatici, si manifesta con eventi sempre più frequenti e distruttivi: alluvioni, smottamenti, inondazioni, fino agli incendi boschivi che ora si verificano persino nei mesi estivi. Queste emergenze mettono in evidenza la mancanza di cura e protezione ambientale, riaccendendo puntualmente il dibattito pubblico solo a disastro avvenuto. È una spirale che si ripete di anno in anno, con costi enormi per la collettività e senza soluzioni strutturali.

In questo scenario operano figure professionali indispensabili, come gli idraulico-forestali, vere “sentinelle del territorio”. Dopo anni di precariato, gli operai a tempo determinato (OTD) hanno finalmente conquistato la stabilizzazione: un traguardo ottenuto grazie alla sinergia tra l’Assessorato Regionale all’Agricoltura e Foreste, l’UNCEM Campania e le Organizzazioni Sindacali di categoria.
Tuttavia, il percorso è tutt’altro che concluso. La sicurezza idrogeologica e la valorizzazione del patrimonio boschivo non possono prescindere dal rafforzamento del personale forestale. Le nostre montagne e aree interne sono penalizzate dalla carenza di operatori qualificati, aggravata dai pensionamenti e dall’assenza di un adeguato ricambio generazionale. Un problema che si trascina da anni: il settore forestale nel Sannio è passato da circa 1.500 unità a meno di 400. Un dato allarmante che testimonia l’abbandono di un presidio vitale per la salvaguardia ambientale.

In un contesto in cui il Sannio e l’intera Campania affrontano importanti sfide ambientali e sociali, occorre ribadire con forza il ruolo strategico della forestazione: baluardo di prevenzione, fonte di occupazione e leva di sviluppo per i territori. Da qui nasce un appello forte e urgente, che richiede risposte concrete e immediate:
_Stanziamento di risorse certe e continuative, svincolate da emergenze o stagionalità
_Piano di rilancio strutturato, con politiche di formazione, valorizzazione professionale e sviluppo
_Investimenti mirati per il ricambio generazionale, garantendo la trasmissione di competenze
-Immissione urgente di nuovo personale per evitare vuoti operativi nelle aree montane
_Garanzia di retribuzioni dignitose e regolari, a tutela della stabilità lavorativa

La forestazione non è un comparto secondario, ma rappresenta l’ossatura della prevenzione ambientale e della resilienza territoriale. Senza una strategia di lungo termine e investimenti solidi, il Sannio rischia l’abbandono, la perdita di competenze e il deterioramento dei presidi ambientali.
La FAI CISL IrpiniaSannio, rappresentata dal segretario generale Luigi Pagano e dal coordinatore territoriale Alfonso Iannace, rinnova l’appello alle istituzioni regionali e nazionali affinché venga avviato un tavolo operativo capace di connettere le esperienze delle realtà locali a nuove progettualità inclusive.
Rilanciare il comparto forestale significa proteggere il territorio, creare lavoro e offrire un futuro concreto alle comunità sannite. È tempo di agire. Il Sannio merita una forestazione all’altezza delle sue risorse naturali e delle professionalità locali. La FAI CISL IrpiniaSannio è pronta a fare la sua parte, insieme ai lavoratori e alle comunità.

Un appello che si unisce ai precedenti interventi della stampa locale e ai documenti già presentati nei tavoli istituzionali. È ora di passare dalle parole ai fatti, restituendo centralità al lavoro forestale, motore di prevenzione, coesione e rinascita delle aree interne.
La forestazione non può vivere di stagioni, ma di progettualità. Basta soluzioni tampone: servono politiche organiche, continuità delle risorse e centralità del lavoro. È necessaria una presa di responsabilità politica e amministrativa, ma anche il coraggio di affermare che senza forestali non c’è prevenzione, né cura, né futuro

 

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