breaking news

Dazi Usa, Coldiretti e Filiera Italia: “Da vino a olio stangata da oltre 1 miliardo”

Dazi Usa, Coldiretti e Filiera Italia: “Da vino a olio stangata da oltre 1 miliardo”

21 Agosto 2025 | by redazione
Dazi Usa, Coldiretti e Filiera Italia: “Da vino a olio stangata da oltre 1 miliardo”
Attualità
0
Se la riduzione dei dazi sull’automotive rappresenta una buona notizia per il Sistema Paese, non lo è affatto per l’agroalimentare. Le nuove tariffe al 15% sui prodotti italiani, senza alcuna esenzione,  rischiano infatti di costare oltre 1 miliardo di euro alla filiera del cibo Made in Italy, colpendo duramente vino, olio, pasta e comparto suinicolo. A lanciare l’allarme sono Coldiretti e Filiera Italia, sulla base di dati elaborati dal Centro Studi Divulga, dopo la dichiarazione congiunta Ue-Usa che ha formalizzato l’accordo-quadro raggiunto a fine luglio in Scozia.

“L’intesa – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – conferma lo squilibrio della trattativa, nettamente a favore degli Stati Uniti. Occorre andare avanti con il negoziato per ottenere l’esclusione dei prodotti agroalimentari di eccellenza dalla lista dei dazi: un risultato che ci aspettavamo almeno per il vino e che invece non è arrivato. Ogni giorno che passa lascia spazio ad altri Paesi in un mercato, quello vinicolo, che storicamente appartiene all’Italia”.

Le organizzazioni agricole chiedono sostegni economici immediati alle filiere più colpite, già in grande difficoltà, e denunciano la “conduzione troppo remissiva” della Commissione Ue, che si somma al taglio senza precedenti delle risorse destinate all’agricoltura nel prossimo bilancio comunitario. Allo stesso tempo, avvertono, va garantito il rispetto degli standard di sicurezza alimentare europei: “Non possiamo accettare cibi importati dagli Stati Uniti che non rispettino gli stessi criteri di qualità e sicurezza richiesti in Europa”.

Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato extra-Ue per l’agroalimentare italiano, con un valore che nel 2024 ha sfiorato gli 8 miliardi di euro. Tra i prodotti più colpiti: Vino, prima voce dell’export, con dazi che potrebbero valere oltre 290 milioni di euro; Olio extravergine di oliva, gravato da un costo aggiuntivo superiore a 140 milioni; Pasta di semola, con un impatto di quasi 74 milioni; Formaggi, già soggetti a dazi tra il 10% e il 15%, restano stabili ma fortemente penalizzati.

La preoccupazione nasce anche dai dati delle prime settimane di applicazione dei dazi aggiuntivi al 10%. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, a giugno l’export agroalimentare italiano verso gli Usa ha registrato un calo del 2,9%, primo segno negativo dal settembre 2023. Un risultato in netta controtendenza rispetto all’export complessivo italiano verso gli Stati Uniti, cresciuto nello stesso mese del 10,3%.

Dopo un primo trimestre in crescita dell’11%, con l’introduzione dei dazi aggiuntivi il trend si è progressivamente fermato: +1,3% in aprile, +0,4% in maggio, fino al calo di giugno. A pesare, spiegano Coldiretti e Filiera Italia, è stata l’incertezza degli importatori di fronte alla strategia commerciale del presidente Trump, unita all’aggravio delle nuove tariffe sulle già esistenti.

“Il settore agroalimentare – concludono – non può continuare a essere il sacrificato di trattative internazionali che finiscono sempre per favorire altri comparti. Serve chiarezza, serve tutela per le nostre eccellenze e serve una politica commerciale europea che difenda davvero il Made in Italy”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *