Salvini e De Luca schiacciano il tasto rosso e la talpa, dal nome emnblematico di Falanghina, comincia a roteare le sue eliche. Siamo a Ponte ed è questo il primo passo che porterà al tunnel del potabilizzatore delle acque della diga di Campolattaro, lungo 7 km e dal diametro di cinque metri, che perforerà la collina che dalla diga collega con Ponte, onde permettere ad una quantità enorme d’acqua di purificarsi e poi essere spdita ai quattro angoli della Regione per risolvere la sete atavica di acqua della regione Campania.
Che poi si risolve nella soddisfazione del fabbisogno idrico di Napoli e provincia, una utenza di quasi 3 mln e mezzo di abitanti. E’ purtuttavia un’opera monstre di altieeima ingegnweria idraulica che impiega un numero rilevantissimo di operai, utilizza tecnologie all’avanguardia, è la più grande operazione infrastrutturale del Mezzogiorno e tra le più complesse del Paese.
Il ministro Salvini e De Luca, un duetto a colpi di battute reciproche ma la sensazione è che per grandi linee sulle politiche infrastrutturali la distanza fra i due non sia affatto abissale. E il Vicepremier tiene a precisare che sia proprio un uomo del nord, un milanedopo 64 anni, a dare il la alla piena utilizzazione dell’invaso
De Luca, stranemente ermetico sui temi deklla battaglia politica che bazzica fere cotidie, parla di inizio di autonomia idrica per la Regione Campania
Finalinoi sulla annosa questione della tenuta statica della collina che sovrasta la diga e sotto la quale transiterà il tunnel. Ujhna collina franosa che pone perllessità. E il presidente del Consorzio Campolattaro, che raggruppa tutte le imprese impegnate nel traforo, non sfugge alla risposta pur facendo professione di serenità circva le tecnologie utuilizzate nello scavo.