Ancora una volta è dalla Chiesa, dalla Chiesa beneventana, che si alza forte e chiaro e impavido li sdegno verso le guerre sparse nel mondo, e la mattanza di Gaza che ancora ci si ostina a chiamare guerra laddove è solo ferocia d’Israele. Accrocca dixit: “è sempre più grande il sospetto che tutto ciò che sta accadendo a Gaza trovi origine in quel 7 ottobre quando il più potente servizio segreto del mondo si è”lasciato sorprendere” dall’orda di Hamas che è funzionale ad Israele così come Israele è funzionale all’organizzazione islamica del terrore”. Parole nette, durissime quelle del Metropolita come quando Accrocca parla di forniture d’armi che pongono il nostro Paese tra i maggiori fornitori dello stato ebraico.
Il presule ha parlato durante l’omelia in cattedrale in ricordo dell’ottantaduesimo anniversario del grande bombardamento americano di Benevento avvenuto proprio oggi 29; settembre del 1943. La cattedrale, simbolo del sacrificio e del dolore del popolo beneventano, così duramente colpito dalla furia delle bombe benché si fosse ben oltre quell’otto settembre che aveva sganciato l’Italia dal convegno dell’Asse. “Furono frutto di scelte umane distruttive e oggi come allora muore la gente”. Cosa contrapporre alle parole terribili del vescovo beneventano? Poco o nulla perché esse rappresentano con coraggio ciò che altri tacciono in modo colpevole. Dinanzi a lui le insegne comunali rappresentate dal sindaco Mastella e molti consiglieri e assessori e le forze dell’ordine accorse al Duomo nei loro vertici istituzionali.
Tutti ad ascoltare la parola di Felice, una delle voci più potenti in questa città indifferente.