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Al “Penisola Sorrentina” consegnato lo Special Award Archivio Banco di Napoli: la prima edizione a Stefano Dionisi

Al “Penisola Sorrentina” consegnato lo Special Award Archivio Banco di Napoli: la prima edizione a Stefano Dionisi

13 Novembre 2025 | by redazione
Al “Penisola Sorrentina” consegnato lo Special Award Archivio Banco di Napoli: la prima edizione a Stefano Dionisi
Attualità
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Si è conclusa, nelle scorse settimane, la prestigiosa edizione del Trentennale del Premio Penisola Sorrentina, guidato da Mario Esposito. Tanti gli ospiti nazionali ed internazionali intervenuti a Sorrento.

Sul palco del Teatro Tasso, il Premio si è aperto ad un nuovo capitolo di memoria e cultura con uno “Special Award”, frutto della sinergia con la Fondazione Il Cartastorie – Museo Archivio Storico del Banco di Napoli e del sostegno del Presidente dell’Ente e del Direttore generale, Ciro Castaldo.

A consegnare il riconoscimento è stato Marcello D’Aponte, che ha sancito l’avvio di un percorso destinato a intrecciare cinema e memoria archivistica. Il primo destinatario del riconoscimento è stato Stefano Dionisi, attore che da sempre coniuga profondità interpretativa e impegno culturale.

“La scelta di Dionisi non è casuale – sottolinea l’ideatore e direttore artistico, Mario Esposito –. I suoi ruoli in Farinelli – Voce regina, nel quale interpreta il genio tormentato napoletano, o nel Partigiano Johnny, tratto dal romanzo di Beppe Fenoglio, ne fanno un volto emblematico della memoria culturale italiana. Quest’anno poi ricorrono 25 anni da quest’ultima pellicola, un’occasione in più per riscoprire il suo spessore artistico e civile”.

Il legame tra Dionisi e la memoria del cinema italiano si allarga anche all’incontro con Marcello Mastroianni, che proprio nell’Archivio storico girò, insieme a Jack Lemmon, alcune scene del film “Maccheroni”, diretto da Ettore Scola. Un dialogo silenzioso tra volti, gesti e storie.

L’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli non è solo un deposito di documenti: è memoria che respira, testimone di quattro secoli di storia economica, sociale e politica del Regno di Napoli e del Mediterraneo. Riconosciuto e iscritto al Registro internazionale del Programma UNESCO “Memory of the World” grazie al Fondo Apodissario degli antichi Banchi pubblici napoletani (1573 – 1809), esso custodisce migliaia di fascicoli, registri e causali: un patrimonio di vite, relazioni, movimenti e mercanti che parla di storie concrete eppure universali.

In questo spazio di memoria, il cinema può diventare lente e voce insieme: la narrazione visiva interpreta le carte, le restituisce all’immaginario collettivo e ne amplifica il senso. Custodire memoria e narrare memoria non sono più due atti distinti, ma un unico gesto di restituzione culturale.

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