I ragazzi e le aree interne. Una problematica, all’interno della battutissima questione, che suscita un certo interesse e che punta dritto a comprendere il disagio adolescenziale di chi a partire dalla zona del Fortore, zona interna per antonomasia, vive in maniera critica tutte quelle componenti ad handicap che ineriscono alle aree più distanti dalla metropoli, intesa come topos delle aspirazioni ideali ed anche materiali dei giovani autoctoni.
Uno studio condotto dall’Asl di Benevento e denominato DAAI, Dialoghi Adolescenziali Aree Interne, presentato a Confindistria, ha inteso proprio sondare questo microcosmo all’interno del discorso generale, l’approfondimento del disagio ma anche della aspirazioni dei ragazzi fortorini.
Una sorta di archetipo, quello del Fortore, area interna delle aree interne della nostra provincia, un caleidoscopio ideale per comprendere le dinamiche che si sono intese verificare ma in una correlazione con altri “topoi” simili di altre regioni italiane come Lazio, Emilia, Liguria e Sicilia, a diverso traino economico ma con quasi le identiche criticità quando ci si affrontano temi del genere. Al dottor Bracalenti, presidente dell’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali, abbiamo chiesto della ratio di questa indagine che ha abbracciato un campione di circa 900 ragazzi.
