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Biodigestore di Chianche: nuovo decreto regionale, il Coordinamento “Nessuno tocchi l’Irpinia” annuncia ricorso

Biodigestore di Chianche: nuovo decreto regionale, il Coordinamento “Nessuno tocchi l’Irpinia” annuncia ricorso

27 Novembre 2025 | by redazione
Biodigestore di Chianche: nuovo decreto regionale, il Coordinamento “Nessuno tocchi l’Irpinia” annuncia ricorso
Attualità
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“IMPERTERRITI FINO ALL’ULTIMO SECONDO” Nelle ultime ore della presidenza De Luca e a poche dall’assunzione dei poteri da parte del nuovo Governatore, l’Ufficio speciale “Valutazioni impatti ambientali” della Regione Campania, in data 24 novembre 2025, con impeccabile stile istituzionale, ha emesso il Decreto dirigenziale n. 64.

Con tale atto, in ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato n. 5097/2025, l’Ufficio ha inteso rinnovare il procedimento – già annullato da due sentenze della Magistratura amministrativa – volto a escludere dalla Valutazione di impatto ambientale il progetto di realizzazione del biodigestore previsto nel comune di Chianche (AV), nel cuore dell’areale di pregio DOCG Greco di Tufo.

Si tratta di un’area che non presenta alcuna condizione di compatibilità con quanto previsto dalla normativa regionale in materia: le criticità legate alla vocazione agro-naturalistica, alla conformazione geologica, alla viabilità, alla corrispondenza urbanistica e alla pianificazione territoriale sono state puntualmente evidenziate dal movimento di opposizione istituzionale e civile, trovando pieno riscontro nei due pronunciamenti giudiziari richiamati.

Sono trascorsi oltre nove anni da quando, nel luglio 2016, un inusuale bando “a chiamata” anticipò di pochi giorni l’approvazione della nuova legge regionale sulla disciplina del ciclo dei rifiuti in Campania – legge n. 14/2016 – surrogando i principi della pianificazione e della concertazione territoriale con l’autocandidatura, peraltro solitaria, del più piccolo comune della regione.

All’ATO Rifiuti Avellino, da sempre orientato a sostenere (anche attraverso procedure amministrative non proprio lineari) tale scelta – confermata nel Piano provinciale recentemente approvato – sarebbe stato possibile superare questa impostazione qualora ci fosse stata una reale volontà di individuare alternative valide e rispondenti ai requisiti di legge e di buon senso. Una tra queste: le numerose aree industriali dismesse presenti sul territorio provinciale, che avrebbero garantito anche un significativo risparmio sui costi di investimento, passati dai 14 milioni di euro iniziali agli attuali circa 20 milioni.

Di certo ci opporremo formalmente a questo ennesimo tentativo di deregulation, riproponendo un nuovo ricorso alla Magistratura amministrativa e considerando ulteriori azioni di tutela legale, oltre alla possibile ripresa della mobilitazione sui territori.

Al neo Presidente della Regione Campania, on. Roberto Fico, e ai Consiglieri regionali eletti – in particolare a quelli irpini – rivolgiamo un appello affinché si interessino a questa vicenda che, per complessità e delicatezza, non riguarda solo un’area circoscritta, ma l’intera regione.
Il tema coinvolge infatti le politiche di sviluppo, la difesa e la valorizzazione del territorio, oltre all’individuazione di soluzioni sostenibili per l’annosa questione del trattamento dei rifiuti e, più in generale, per le politiche ambientali regionali.

La Campania che verrà è questa.

Il Coordinamento dei Comuni e del Movimento  “Nessuno Tocchi L’Irpinia”

 

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