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Libera Benevento denuncia: “lo striscione omofobo al Liceo Giannone è un pessimo esempio di violenza verbale”

Libera Benevento denuncia: “lo striscione omofobo al Liceo Giannone è un pessimo esempio di violenza verbale”

14 Dicembre 2025 | by Redazione Bn
Libera Benevento denuncia: “lo striscione omofobo al Liceo Giannone è un pessimo esempio di violenza verbale”
Attualità
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Il Coordinamento Provinciale di Libera Benevento esprime la sua profonda preoccupazione e condanna per lo striscione comparso in città, considerato un atto di violenza verbale e discriminazione:

“La memoria non è offesa, ma occasione d’incontro e confronto*
Guai se la cosa dovesse cadere nell’indifferenza delle goliardie, perché le offese non devono mai avere la complicità del silenzio.

Chi le ha scritte quelle parole ne deve sentire il peso e la responsabilità.

Fa male quando gli autori sono ragazzi, per natura espressione della bellezza, della tolleranza, dell’accoglienza, dell’inclusione.

La gioventù è la primavera dell’amore, contro ogni forma di etichetta.

La memoria, in qualsiasi forma di espressione, anche quella sportiva, deve sempre unire, creando ponti di amicizia, esaltando la sacralità dell’incontro.

Ma noi adulti non dobbiamo mai considerarci assolti, avendo il coraggio di interrogarci in merito alle nostre responsabilità.

Dobbiamo sempre chiederci quanto il pensiero dei giovani viene negativamente condizionato da pessimi esempi di violenze verbali.

Purtroppo spesso suffragati da esponenti politici che in modo spregiudicato ed irresponsabile alimentano la sottocultura della ghettizzazione dei pregiudizi.

In alcuni casi vero e proprio razzismo.

Non interessa la caccia ai colpevoli, ma sarebbe bello incontrare gli autori e chiedere perché?

Nella bellezza del confronto, nelle dinamiche della dialettica, come di certo avrebbe fatto la professoressa a cui è dedicato il “memorial”.

Educare deriva da educere ossia “tirare fuori”.
È questa la grande sfida che tutti dobbiamo accettare.

Partendo dall’ascolto, non dal giudizio, mettendo a proprio agio, pur consapevoli di affrontare un dribbling tra sovrastrutture e false convinzioni.

Una sfida da cogliere e rinnovare. Con senso di responsabilità collettiva.

Ancor di più quando la cornice è la memoria, che impone approcci educativi, di approfondimento.

Questa è la vera partita da giocare, scendendo tutti in campo e stando dalla stessa parte: quella dei diritti, del rispetto e della diversità che diventa ricchezza.

La partita della dignità e dell’umanità.

Un ultima considerazione, ci troviamo difronte ad uno striscione ben fatto, stampato, non il classico lenzuolo e bomboletta spray.
Sinonimo di una predeterminazione ben chiara.
Qualcuno di certo avrà ricevuto un file da stampare, rifiutarsi sarebbe stato già un primo stadio di consapevolezza.
Un po’ di obiezione di coscienza diffusa aiuterebbe tanto nel costruire una responsabilità collettiva, arginando derive di ogni tipo.

Ma siamo certi che la risposta più bella arriverà dai ragazzi stessi, sempre capaci di reagire e meravigliare!!!!””.

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