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Cane avvelenato a San Giorgio la Molara, la replica di ”Terre di Lavoro”

Cane avvelenato a San Giorgio la Molara, la replica di ”Terre di Lavoro”

15 Dicembre 2025 | by Redazione Bn
Cane avvelenato a San Giorgio la Molara, la replica di ”Terre di Lavoro”
Attualità
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“Gentilissima redazione,

abbiamo seguito con attenzione l’intervista a Maria Chiara Petrone su LABTV e, valutando con cura ogni affermazione espressa in merito alla nostra iniziativa, riteniamo opportuno formulare alcune precisazioni a tutela del nostro operato.

La nota stampa di Terre di Lavoro trae esclusivamente spunto dai due articoli pubblicati dalla giornalista in qualità di cittadina del nostro Comune. Analogamente a quanto già avvenuto in numerose altre occasioni, abbiamo raccolto e fatto nostre le segnalazioni, le lamentele e le preoccupazioni espresse dai cittadini sangiorgesi in merito a diverse problematiche del territorio.

Tali segnalazioni ci hanno spinto, nel tempo, a promuovere ulteriori iniziative e a diffondere altre note stampa su temi quali il servizio di ambulanza, la carenza idrica nel periodo estivo, la scuola in costruzione, la convenzione del parco eolico e la mensa scolastica, i trasporti dei bambini, la gestione delle casse comunali,  ecc….

In tutti questi casi, il nostro intervento non si è mai limitato a una mera ripresa di fatti di cronaca, ma ha avuto come obiettivo l’approfondimento delle questioni, l’ampliamento del loro significato e la loro collocazione all’interno di una più ampia cornice politico-amministrativa.

In quanto gruppo politico e consiglieri comunali, riteniamo nostro dovere evidenziare e articolare le problematiche che interessano la comunità, andando oltre il singolo episodio. Anche in questo caso, il tema del randagismo a San Giorgio la Molara non può essere ridotto esclusivamente al tragico e circoscritto evento della probabile morte per avvelenamento di una cagnolina, ma coinvolge aspetti ben più ampi e strutturali, che abbiamo specificato e marcato nel nostro articolo, oltre ad altri aspetti di quotidiana discussione come:

·        i potenziali rischi di trasmissione di patologie, come la tubercolosi, al patrimonio zootecnico del territorio comunale;

·        la sicurezza dei cittadini che praticano attività sportive all’aperto, come corsa e ciclismo;

·        i pericoli per i proprietari di cani di piccola taglia, spesso oggetto di aggressioni da parte di randagi.

Alla luce di quanto esposto, riteniamo del tutto inaccettabile l’affermazione secondo cui Terre di Lavoro avrebbe inteso strumentalizzare un’iniziativa altrui. Tale ricostruzione non corrisponde alla realtà dei fatti e rischia di travisare profondamente il senso e le finalità della nostra nota stampa e del nostro intervento politico.

A partire da questo grave e doloroso episodio, nell’arco di un mese si è infatti sviluppato un confronto ben più ampio, che – pur partendo dal decesso del randagio – ha consentito di far emergere ulteriori criticità e tematiche di interesse collettivo. Sono proprio questi aspetti che il nostro comunicato stampa ha inteso evidenziare e proporre come contributo responsabile e costruttivo alla discussione pubblica e alla nostra comunità.

Riteniamo inoltre doveroso operare una chiara distinzione tra il ruolo giornalistico e quello politico-personale, che nell’intervista ci sono apparsi sovrapporsi in capo alla Petrone, in particolare nell’interpretazione da lei fornita della nostra nota stampa.

Da anni Terre di Lavoro è impegnata su tematiche di rilevante interesse pubblico per la comunità locale e per l’area circostante, spesso senza riscontrare un’analoga attenzione mediatica… Il nostro obiettivo resta quello, nelle nostre possibilità, di portare alla luce criticità reali e persistenti, nell’esclusivo interesse dei cittadini.

Confidiamo che queste precisazioni contribuiscano a una corretta e completa rappresentazione della nostra posizione.

Cordiali saluti
Terre di Lavoro

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