breaking news

Dal dolore alla speranza: il nuovo inizio di Chiara

Dal dolore alla speranza: il nuovo inizio di Chiara

17 Dicembre 2025 | by redazione Labtv
Dal dolore alla speranza: il nuovo inizio di Chiara
Attualità
0

Riceviamo e pubblichiamo la storia di rinascita di Chiara, una donna sannita che ha saputo affrontare un passato di sofferenza e riscattarsi grazie alla sua forza interiore e alle giuste cure.

AIROLA — Per molto tempo Chiara, giovane donna del Sannio, ha attraversato una fase della vita segnata da un dolore persistente, capace di oscurare ogni prospettiva. Nel suo passato si intrecciano esperienze complesse: episodi di bullismo durante l’adolescenza, la lotta contro l’anoressia e la diagnosi di disturbo borderline di personalità, che l’hanno portata ad affrontare un cammino terapeutico lungo e impegnativo. Oggi, però, la sua voce racconta una storia diversa, fatta di consapevolezza e di un equilibrio ritrovato passo dopo passo.

«La fragilità mentale può essere parte della vita senza diventare una prigione», afferma. «I farmaci non sono necessariamente un punto di arrivo: per me hanno rappresentato un aiuto transitorio, fondamentale in una fase precisa». A testimoniare questo passaggio è la recente conclusione di una terapia al litio, durata sette anni, che ha richiesto disciplina, monitoraggi costanti e grande responsabilità. Un capitolo che Chiara sente ormai chiuso.

La decisione di sospendere il trattamento è maturata nel tempo, all’interno di un confronto costante con la sua psichiatra G.M., presenza discreta ma costante nei momenti più difficili. «Quando mi sentivo invisibile, lei ha saputo restituirmi un senso di riconoscimento», confida.

Fondamentale è stato il lavoro della specialista che la segue ad Airola, descritta come attenta e disponibile, capace di unire competenza e ascolto senza giudizio. Un percorso costruito con gradualità, fatto di terapie personalizzate e di una riduzione progressiva dei farmaci, con l’obiettivo di rafforzare autonomia e fiducia.

Oggi la vita quotidiana di Chiara è più stabile. Le terapie sono meno incisive e le paure che un tempo condizionavano ogni scelta hanno perso forza. «Non sono la mia diagnosi», ribadisce. «Sono una persona con sogni, risorse e obiettivi».

La sua testimonianza diventa così un invito alla speranza per chi affronta sfide simili: la salute mentale non è un’etichetta definitiva e, con percorsi adeguati e relazioni autentiche, è possibile immaginare e costruire un domani.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *