“Oggi vogliamo parlare di Ester Johnson morta uccisa un anno fa nella nostra città, non vogliamo parlare di tratta per sfruttamento sessuale, di prostituzione, di sfruttamento lavorativo o delle nigeriane. Ad oggi non ci sono stati molti passi avanti ufficiali da parte delle indagini. Un assassino è ancora libero di muoversi magari tra la nostra città, nel nostro quartiere, magari frequenta anche lo stesso supermercato o perché no… magari abbiamo anche amici in comune. Nessuna verità per Ester, nessuna ricostruzione dei fatti.
Un viaggio di sola andata lo scorso 14 giugno rimasto sospeso. Un viaggio che ci fa pensare, ci interroga sui diritti, sulle responsabilità, sulla verità. Il femminicidio ha il solito difetto di trovare attenuanti dettati dallo stereotipo di genere, ma quando poi si parla di una prostituta, straniera poi… diventa tutto più difficile.Oggi non ci resta che ricordare Ester che rivive nelle nostre attività quotidiane di contrasto alla violenza, di lavoro costante e continuo per decostruire immaginari che sembrano lontani, ma che si perpetuano, in forme diverse, anche nelle nostre vite.”
