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San Giorgio la Molara,  il caso del cane avvelenato: arrivano i cani antiveleno e continuano le indagini

San Giorgio la Molara, il caso del cane avvelenato: arrivano i cani antiveleno e continuano le indagini

24 Novembre 2025 | by Redazione Bn
San Giorgio la Molara,  il caso del cane avvelenato: arrivano i cani antiveleno e continuano le indagini
Cronaca
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Proseguono gli accertamenti sul caso del cane randagio deceduto l’11 novembre scorso nel centro storico del paese, in circostanze compatibili con un avvelenamento.
La vicenda, denunciata dalla Dott.ssa Maria Chiara Petrone, addetta stampa che collabora con testate nazionali, ha suscitato forte attenzione dopo le prime segnalazioni agli enti competenti.

A seguito della denuncia formale presentata dalla cittadina, il Nucleo Carabinieri Forestali ha avviato le procedure di rito e, come comunicato nelle ultime ore, martedì mattina arriveranno sul posto le unità cinofile antiveleno, specializzate nell’individuazione di esche tossiche e sostanze pericolose.

Si tratta di un intervento straordinario e particolarmente rilevante, normalmente attivato in casi di sospetto avvelenamento con possibile rischio per animali e persone. La Dott.ssa Petrone, profondamente colpita dall’episodio a cui ha assistito personalmente – il cane è rimasto agonizzante per oltre due ore – ha dichiarato:

“Sono sollevata che la Forestale stia intervenendo con i cani antiveleno: è un segnale di attenzione importante per un territorio che negli ultimi anni convive con randagismo, abbandoni e situazioni critiche. Questo non è solo un caso isolato: è una questione di sicurezza pubblica. Nel centro storico vivono famiglie, bambini, anziani, animali domestici. È fondamentale capire se siano presenti esche o sostanze tossiche e chi ne sia responsabile.”

Secondo quanto riferito, le prime ore successive al fatto sarebbero state caratterizzate da ritardi, omissioni e mancate verifiche: la veterinaria del PAV non sarebbe intervenuta sul posto e non sarebbe stato eseguito alcun accertamento sanitario o necroscopico sull’animale. Anche il Comune, destinatario di PEC ufficiali, non avrebbe finora fornito riscontri formali.

Intanto, la Regione Campania – Direzione Generale della Salute e Prevenzione – ha trasmesso agli uffici dell’ASL BN una richiesta di approfondimento, segno che la vicenda è ormai oggetto di attenzione sovracomunale.

“La presenza dei cani antiveleno è un passo fondamentale” – prosegue Petrone – “ma resta il problema più ampio: la gestione del randagismo, la prevenzione, la sicurezza del territorio e la tutela degli animali. Auspico che da questa vicenda nasca finalmente un intervento strutturale.”

Le operazioni di bonifica e ricerca delle eventuali esche velenose sono previste per martedì mattina, e interesseranno l’intera area del centro storico in cui è avvenuto il fatto.

Ulteriori aggiornamenti saranno forniti dalle autorità competenti.

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