La Procura della Repubblica di Avellino ha reso noto l’esito di una complessa attività investigativa che ha portato all’emissione di misure cautelari nei confronti di 14 persone coinvolte in un vasto sistema di frode legato alla generazione e alla cessione di crediti fiscali fittizi nell’ambito dell’Ecobonus.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il contesto delittuoso – reso possibile anche grazie al coinvolgimento di soggetti dotati di specifiche competenze professionali – ha consentito di far figurare spese per interventi edilizi pari a 2.771.037.936 euro, dalle quali sono stati generati crediti inesistenti per 1.654.786.540 euro.
Di questi, 90.111.044 euro risultano essere stati ceduti a ulteriori soggetti – società e privati – che li hanno poi utilizzati per compensare debiti fiscali per un totale di 17.545.366 euro.
Le indagini hanno evidenziato numerose anomalie nelle operazioni di cessione dei crediti, tra cui: frammentazione delle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate; intercambiabilità dei soggetti nei ruoli di cedente e cessionario; assenza o incoerenza delle fatture relative alle spese dichiarate; profili fiscali evanescenti degli esecutori dei lavori; inesistenza, nella quasi totalità dei casi, dei dati catastali indicati; coinvolgimento di persone senza fissa dimora, decedute o con precedenti penali.
Per impedire che i crediti fittizi ancora presenti nei cassetti fiscali venissero monetizzati o compensati, il 22 marzo 2023 è stato disposto un primo sequestro preventivo d’urgenza, successivamente convalidato dal GIP del Tribunale di Avellino.
Gli sviluppi successivi dell’indagine, supportati dall’analisi dei dispositivi informatici sequestrati, hanno consentito di ricostruire con precisione il modus operandi degli indagati e di individuare ulteriori condotte illecite. Sulla base di tali evidenze, il GIP ha emesso lo scorso 23 settembre un secondo decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, per un importo complessivo di 13.760.506,27 euro, somme rintracciate su conti correnti italiani ed esteri.
Le indagini proseguono per delineare con completezza il quadro delle responsabilità e l’eventuale coinvolgimento di ulteriori soggetti.