Riceviamo e pubblichiamo nota stampa di Maria Chiara Petrone giornalista:
A seguito dell’avvelenamento di un cagnolino avvenuto l’11 novembre 2025 nel centro storico, cittadini e volontari denunciano la totale inadeguatezza della risposta fornita dal Comune, giudicata “generica, standard e scollegata dalla realtà quotidiana”.
Nella nota ufficiale, l’amministrazione si limita a richiamare leggi, convenzioni e protocolli sul randagismo, ma – sottolineano i cittadini – non entra nel merito del caso specifico, né dà conto delle criticità concrete del territorio.
“Questa è una risposta generica, di facciata. Qui il problema è che i cani vengono sì sterilizzati, ma poi vengono rimessi in strada e abbandonati al loro destino. Così non si tutela né gli animali né i cittadini” – evidenziano i residenti.
Secondo le segnalazioni, nel territorio sono presenti molti cani sterilizzati ma lasciati nuovamente liberi, spesso proprio nelle vie del centro storico. Una situazione che, anziché risolvere il randagismo, lo cronicizza: gli animali restano esposti al rischio di avvelenamenti e maltrattamenti, mentre la popolazione vive in un clima di insicurezza e degrado.
“ASL e Comune, nei fatti, sono totalmente inesistenti: sulla carta esistono protocolli e campagne, ma sul territorio non si vede alcun controllo concreto, nessuna azione tempestiva dopo episodi gravissimi come questo avvelenamento” – aggiungono i cittadini.
A preoccupare è anche lo stato del centro storico, descritto come in pieno abbandono e privo di adeguata sanificazione:
• nessuna bonifica visibile delle aree dove potrebbero essere stati sparsi veleni o sostanze tossiche;
• assenza di una comunicazione chiara su eventuali controlli o accertamenti;
• percezione diffusa di incuria strutturale da parte delle istituzioni.
I cittadini chiedono quindi:
• interventi immediati di verifica e bonifica nelle zone interessate dall’avvelenamento;
• un piano reale e trasparente di gestione dei cani sterilizzati, che non preveda il semplice “buttarli di nuovo in strada”;
• controlli più serrati contro l’uso di veleni e un maggior coinvolgimento delle forze dell’ordine;
• un programma concreto di riqualificazione e sanificazione del centro storico, non più rinviabile.
“Non ci accontentiamo più di risposte burocratiche. Chiediamo atti, tempi, responsabilità. Gli animali non sono numeri da mettere a verbale e il centro storico non può essere trattato come una zona di serie B” – concludono i residenti.