Nella mattinata di oggi i Carabinieri di Salerno, con operazioni estese anche nelle province di Napoli e Avellino, hanno eseguito un’importante ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta della locale Procura.
Il provvedimento riguarda 21 persone, di cui 8 destinatarie della custodia in carcere, 11 agli arresti domiciliari e 2 minori collocati in Istituto penale minorile, tutte ritenute coinvolte in un vasto traffico di cocaina e crack.
Secondo il quadro accusatorio, le indagini – anche di natura tecnica – hanno permesso di ricostruire l’esistenza di una struttura organizzata attiva nella provincia di Salerno, con ramificazioni nei comuni di Pontecagnano Faiano, San Mango Piemonte e in diversi quartieri della città capoluogo.
Al vertice dell’organizzazione, secondo gli inquirenti, vi sarebbe M.V, che anche durante gli arresti domiciliari a Ogliara avrebbe continuato a dirigere la rete di spacciatori, coordinandone i movimenti e gestendo rapporti con fornitori e clienti. Tra i principali collaboratori emergono: L.F, compagna di V., ritenuta portavoce e gestore della cassa, C. V., padre del presunto capo, incaricato anche della gestione dei veicoli impiegati, S.M., referente per le forniture di stupefacente, in contatto con fornitori dell’area napoletana.
Le indagini hanno inoltre evidenziato la presenza di un gruppo parallelo guidato da V. V., inizialmente parte dell’associazione e poi resosi autonomo, attivo nelle aree di Pontecagnano Faiano, Bellizzi e Battipaglia.
Nel corso delle operazioni sono state documentate numerose cessioni di droga, con dosi vendute al dettaglio per 30 euro l’una, e recuperati oltre 1 kg di cocaina e crack. Sono stati inoltre eseguiti 5 arresti in flagranza e effettuate ulteriori 2 denunce.
Una parte fondamentale dell’inchiesta ha riguardato l’aspetto economico. Gli accertamenti patrimoniali hanno evidenziato un tenore di vita non compatibile con i redditi dichiarati da Viviani e Franceschelli. Secondo le stime, l’organizzazione avrebbe generato un giro d’affari di circa 1,2 milioni di euro annui.
Sono stati sequestrati: Un immobile del valore di 95.000 euro, ristrutturato e arredato con beni per circa 120.000 euro, due terreni, crediti fiscali per quasi 500.000 euro, ulteriori beni per un sequestro complessivo oltre il milione di euro. Il sequestro è finalizzato alla confisca allargata ex art. 240-bis c.p.
Durante le operazioni è stata eseguita anche una misura cautelare nei confronti di due minori, accusati di svolgere il ruolo di pusher all’interno dell’organizzazione.