Il concetto di persona e la sua accezione nel corso dei secoli. L’Università del Sannio ha inteso affrontare il tema impostando la discussione intorno alla deriva dell’individualismo, specialmente in quiesto frangente storico dell’umanità che appare incomprensibile con gli strumenti della conoscenza delle dinamiche che fino a questo punto hanno sorretto le argomentazioni di storici, antropologi, filosofi, giuristi.
Un solipsismo che va affermando la propria centralità e che annulla la persona con la sua carica di umanità e di dignità in un contesto politico e ideologico che si appropria di ogni strumento per affermare se stesso e la propria volontà di potenza.
Un convegno che ha messo insieme studiosi di diversa estrazione per introdurre alla conoscenza del volume edito da Alpes “La Persona e il suo Intorno, attualità e prospettive di ricerca” di Vincenzo Rapone e Gemma Zontini.
Il secolo breve e i suoi totalirsmi “vas damnationis” delle pulsioni più retrive che hanno dato la stura all’annichilimento della persona a vantaggio di concetti mostruosi come quello della predominanza di una razza sopra le altre. Emilia D’Antuono, già ordinaria di Filosofia Morale all’Università Federico II di Napoli, individua il prodromo proprio in quella malattia morale dell’umanità che sembra materializzarsi nella nostra contemporaneità.