“Noi abbiamo colto i politici con le mani nella marmellata. Un conto sono le carte processuali, altro le opinioni”.
Antonio Di Pietro, ad Avellino per la presentazione del libro di Gianfranco Rotondi, “Meglio la casta-L’imbroglio dell’antipolitica” difende il pool Mani Pulite dall’accusa di aver aperto la strada in Italia al populismo. “Diverso e’ ragionare su un altro aspetto – ha aggiunto l’ex leader di Italia dei Valori ed ex pm della Procura di Milano – di fronte a quelle inchieste, i cittadini si sono aggrappati alle persone, ritenendo morte le idee. Cosi’ nasce il berlusconismo ed anche il dipietrismo”. Di Pietro ha poi ammesso una serie di errori compiuti da leader di partito, “anche se il senatore Razzi ha dimostrato con largo anticipo di aver capito come deve essere intesa la politica”, per aggiungere di “essere oggi come Nicola Mancino (relatore insieme a Schifani e Caldoro, ndr): l’unica tessera che ho, e’ quella elettorale e, confesso, trovo difficile scegliere per chi votare”.