Che settimana sarà alla Rocca dei Rettori? E’ una domanda problematica perchè non ci sono basi di dialogo tra le due fazioni, i mastellisti non più maggioranza, le opposizioni che ora sono maggioranza. Ancora nelle mente e negli occhi il cervellotico pomeriggio di giovedi, una delle pagine più enigmatiche della storia cittadina recente; due versioni di un unico incontro diametralmente opposte e Lombardi in mezzo a dover interpetare i panni che furono di Quinto Fabio Massimo. Irricevibile l’azzeramento delle deleghe proposto da PD Forza Italia e Fratelli d’Italia, irricevibili le tre deleghe su DUP, Bilancio e PTCP proposate dai mastelliani, tanto per fare il riassunto delle puntate precedenti. Carmine Agostinelli, il personaggio più centrale di tutti in questa vicenda, esclude nuovi incontri a breve e ribadisce la situazione di impasse.
E allora su quali basi di dialogo si dovrebbe tornare al tavolo dei negoziati? Mastella parla dei massimi sistemi, lancia messaggi a destra e a manca, ora rilancia l’urgenza di una Margherita che salva il centrosinistra e critica il PD. Delle cose provinciali non parla, si è fermi alle dichiarazioni d’autunno quando non escludeva una crisi e nuove elezioni.
La linea che impone a Noi di Centro è quella di non cedere sulle deleghe ma è quasi scontato che la questione Provincia rientri a pieno titolo all’interno dello scacchiere tattico dei prossimi impegni elettorali. Certo il sindaco lo sa che la strada a destra è lastricata di insidie e di veti e che De Luca è in trattative col PD per uscire di scena, chechhè Misiani glissi anche in modo forbito. 
E che Piantedosi di schiodarsi dal Viminale per andare a rischiare a Napoli non ci pensa per nulla e questa sembra essere l’unica certezza che ha Mastella. I fatti della Rocca lo hanno poi convinto che su Matera si può contare fino ad un certo punto, che l’autonomia di quello è assai limitata da Cirielli che lo marca strettissimo. E quindi ne deriva una cosa certa: nessuna delle compagini politiche, Mastella compreso, è autosufficiente, è capace di bastare a sè stesso, per tutti è il tempo di guardarsi attorno e di cercare sponde.