La Commissione Patrimonio e il regolamento ad hoc sui beni che il Comune ha deciso di vendere per far cassa. Alienazione sembra essere la parola d’ordine e allora anche oggi al quinto piano di Palazzo Mosti la commissione s’è riunita per definire il regolamento e formalizzare anche il conto esatto dei beni immobili che si cercherà di vendere. Un numero che potrebbe allargarsi ad un totale di 40 voci per colmare il buco di 53 mln di euro che l’Osl ha quantificato.
E si tratta di una massa passiva ragguardevole di cui si spera di ovviare vendendo e non svendendo e per far questo Palazzo Mosti sarebbe anche disposto a ridurre del 20% il prezzo dei “gioielli di famiglia” di cui è costretto a disfarsi. Una decisione che appare quasi inevitabile visto che molti di quegli immobili, dopo anni di incuria, hanno visto drasticamente deprezzarsi il loro valore di mercato. Gli esempi sono alquanto chiari; dal parcheggio di Porta Rufina, ampiamente depredato, all’ex scuola Ponticelli che abbiamo doviziosamente raccontato. Antonio Picariello, presidente della Commissione Patrimoinio
Insomma il percorso non si presenta per nulla agevole ma le idde non mancano. Come quella del “rent to buy”, un escamotage per garntirsi le entrate.