La Consulta ferma i sogni di gloria di De Luca e del suo terzo mandato. Sei ore, due di dibattito e quattro di camera di consiglio, per giubilare le velleità del presidente e ritenere incostituzionale la legge regionale di riforma della legge elettorale campana varata il 5 novembre scorso dal Consiglio regionale della Campania. De Luca, a suo modo in maniera anche composta, ha giudicato “strampalata” la sentenza della Corte Costituzionale ritenendo ormai anacronistica la sacritta che campeggia in ogni tribubnale dfella Repubblica e che cioè la legge sia uguale per tutti.
De Luca non ha tutti i torti ma la sentenza pone fine alla fase uno di questo lungo abbrivio di campagna elettorale. E si, perchè nessuno degli attori politici, De Luca per primo, avrebbe scommesso un copeco sulla possibilità di una sentenza di diverso tenore. Ecco perchè già da parecchio tempo è cominciato il disgelo coi 5 Stelle paventando l’assoluta urgenza del campo largo assicurando il pieno sostegno a qualsiasi candidato dovesse arrivare dai pentastellati, Fico o Costa che sia. Insomma un asse De Luca 5Stelle per mettere il Pd dinanzi alla non facile decisione di decidere se sedersi al tavolo delle trattative con lui oppure optare per una condotta suicida tutta a vantaggio delle destre.
E dal Pd arrivano segnali concilianti. Per il presidente dei senatori dem Boccia “ora serve aprire una pagina politica nuova partendo certo dall’esperienza di questi dieci anni di De Luca alla Regione, e costruire un fronte progressista che ci porti alla vittoria. “De Luca, insiste Boccia, è il primo ad essere consapevole che per valorizzare il lavoro fatto è opportuno lavorare insieme per aprire una nuova fase.”
Anche dal Sindaco di Napoli Manfredi arrivano segnali assai emblematici. “De Luca può e deve contribuire al centrosinistra che vada dai moderati-riformisti al M5s, è necessario costruire una coalizione ampia sul modello Napoli.”
Nel frattempo il Governatore, che ieri si è sentito telefonicamente con il Sindaco di Benevento Mastella, ormai un tutt’uno col suo smartphone, riunirà i capigruppo di maggioranza a Santa Lucia sabato prossimo; compattare le falangi deluchiane è il primo passo per evitare un possibile deragliamento del fronte interno.
