Archiviata la Pasquetta al Parco De Mita, resta ancora da stabilire come e perchè un parco pubblico, ancora da inaugurare, abbia ospitato una festa privata, chi abbia assicurato le giuste garanzie, chi abbia firmato le autorizzazioni, passata la Pasqua ci si ributta nell’agone politico che punta dritto alle regionali prossime venture.
Quando si celebreranno? Questo non è dato sapere. De Luca, che nonostante il sogno naufragato di riproporsi per la terza volta alla guida della terza regione d’Italia, è attestato ad un ricco 60% di gradimento, stando ad un sondaggio di Affaritaliani.it , potrebbe contribuire a far slittare la celebrazione delle urne a metà 2026.
Se per i comuni le scadenze sono state tutte allungate alle primavere ’26 e ’27, a Benevento infatti, salvo clamorosi imprevisti, si tornerà a votare in un lasso di tempo fra aprile e giugno 2027, per le regioni la questione è diversa. Da De Luca a Zaia, gli uscenti e senza margini di riproposizione ci tengono e molto a completare l’opera svolta. Zaia è fermamente intenzionato a non lasciare ad altri l’inaugurazione delle olimpiadi invernali di Milano e Cortina e De Luca a mettere gli ultimi tasselli a quelle faccende cui pare tenere molto.
La legge prevede che si debba andare al voto sessanta giorni dopo la scadenza della consiliatura, il che vorrebbe dire novembre 2025. Il Governo non può d’imperio stabilire le date ma si dovrebbe ricercare un’intesa a a livello di Conferenza Stato-Regioni e in quella sede i governatori potrebbero indicare il posticipo. Dal punto di vista politico tutto questo metterebbe i partiti nelle condizioni di meglio calibrare le proprie strategie visto che al momento, nel caso campano per esempio, nessuno dei due schieramenti sembrerebbe avere le idee chiare su candidati e programmi. E quindi l’ipotesi di uno scavalcamento dei tempi appare una opzione molto meno improbabile di quanto si pensi.
