Si prospetta una lunga estate calda in Campania sul fronte delle Regionali che, calendario alla mano, dovrebbero tenersi a Novembre. Poi c’è chi sostiene che si potrebbe slittare addirittura alla primavera del 2026 perchè il quadro politico è ancora assai framnentato e ci si muove a vista, e questo accade sia a sinistra che a destra.
Appare scontato ed evidente che a sinistra sia De Luca il perno principale intorno a cuio ruota l’interesse collettivo, sia per le sue esternazioni a valanga, l’ultima sui cosiddetti “ciucci” che giammai governeranno la Campania, sia per il colpo di teatro che potrebbe scatenare magari dimettendosi e per questo ci sarebbe bisogno di tempo. La certezza è che il Governatore di abbandonare il proscenio non ha nessuna intenzione così come il PD nazionale, che lo detesta, di scendere a compromessi con lui non pare essere intenzionato.
E allora giù bordate che sembrano più un modo per indurre il Nazzareno a sedersi attorno ad un tavolo per trattare che insultare il mansueto e solerte quadrupede che però quando si trasforma, e su questo De Luca ha ragione, in un insopportabile bipede a briglia sciolta crea problemi. Al di là delle battute il lucano medita davvero di andare per conto suo? Se la contingenza lo permetterà non perderà tempo ma pare che il suo fronte perda componenti, renziani e socialisti sembra che si dirigano verso il campo largo. E allora si potrebbe dire che siamo sul terreno delle schermaglie, fare a meno di De Luca sarebbe assai rischioso per il PD, anche se il veleno inoculato sembrerebbe essere penetrato in profondità.
Nel frattempo il Movimento 5 Stelle, che dovrebbe esprimere il nome del candidato, fa professione di calma. Conte dice che c’è bisogno di concertazione e che le invettive non fanno bene al centrosinistra e aggiunge che saranno i territori a scegliere il nome del candidato passando per un programma condiviso. E scendendo giù per li rami si arriva a Mastella che in questi ultimi giorni è parso più cauto nelle dichiarazioni. L’obiettivo è quello di riuscire a comporre la sua lista, che vorrebbe dire superare il 2,5%, impresa davvero ardua, come arduo è trovare apparentamenti. Quello che è certo è la sua appartenenza al centrosinistra, per ora, per la quale reclama eguale dignità, a Napoli come a Benevento. E siccome uno dei suoi sport preferiti è scompaginare i 5 Stelle locali ci sta provando anche questa volta e sembra con successo in nome di quella realpolitk che, per certri versi, gli darebbe anche ragione. I vertici locali nicchiano oppure si allineano all’unanime esigenza di garantire le convergenze ma la crepa che si sta per aprire nella base, che di Mastella alleato non vuole sentoir parlare è allarmante e il rischio che l’elettorato si sfaldi è molto alto.