“C’è un filo rosso che guida il lavoro del Partito Democratico e del centrosinistra: l’unità come scelta strategica”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, in un articolo pubblicato oggi su Il Messaggero, richiama la coalizione a respingere veti e polemiche che rischiano di indebolire il progetto progressista.
Per Boccia, quella del Pd guidato da Elly Schlein non è una semplice alleanza elettorale, ma un progetto politico basato su sanità e scuola pubbliche, lavoro dignitoso, ambiente e sviluppo sostenibile. “L’unità non è un compromesso al ribasso – spiega – ma la capacità di concentrare forze diverse nella stessa direzione: diritti, uguaglianza, sviluppo”.
Il senatore dem ricorda come, nelle ultime settimane, critiche e resistenze siano emerse in Campania, Toscana, Marche, Calabria e Veneto, ma sottolinea che l’unità non sbiadisce le identità: “Non somma aritmetica, ma somma vettoriale: orienta forze diverse e aumenta la capacità di incidere”.
Secondo Boccia, senza unità non esiste alternativa alla destra, che “continuerà a usare i muscoli dei numeri per strozzare il confronto”. Le opposizioni, aggiunge, hanno già dimostrato in Parlamento che quando agiscono insieme sulle grandi questioni sociali ed economiche riescono a mettere in difficoltà il governo.
L’appello è dunque a respingere i veti, “soprattutto se identitari o strumentali”, perché a beneficiarne sarebbe solo il centrodestra. “Le sfide richiedono un patto politico forte e un’agenda riconoscibile: un piano straordinario per la sanità pubblica, investimenti in scuola, università e ricerca, la battaglia sul salario minimo, una transizione ecologica che crei opportunità. L’unità è una necessità, non una bandiera: sposta il dibattito sui bisogni reali”.
Boccia conclude sottolineando che il Pd ha scelto di guidare questo percorso “non per equilibri di potere, ma per offrire al Paese un’alternativa”: “Difendere l’unità significa non permettere a nessuno di indebolire il progetto. Solo così si può aprire una nuova stagione politica, con l’unità come condizione della vittoria e del cambiamento”.
