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Sinistra Italiana sulla vergognosa diffusione di “Faccetta nera” in piazza a Benevento

Sinistra Italiana sulla vergognosa diffusione di “Faccetta nera” in piazza a Benevento

2 Settembre 2025 | by Redazione Bn
Sinistra Italiana sulla vergognosa diffusione di “Faccetta nera” in piazza a Benevento
Politica
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“Dopo il “caso Biella”, scoppiato nel corso dello scorso maggio durante un’adunata degli Alpini, anche a Benevento ritorna a farsi sentire la canzone fascista “Faccetta nera”.

Il video, diffuso in diretta da “Radio Città Benevento”, è diventato virale. Il fatto è avvenuto nel corso di un evento organizzato dalla Coldiretti, allestito nella centralissima piazza IV Novembre, esattamente davanti alla Rocca dei Rettori, sede della Provincia, e a pochissimi passi dalla Prefettura, massima istituzione periferica dello Stato e garante dei principi costituzionali della Repubblica italiana, democratica ed antifascista.
Non basta la presa di distanza di Coldiretti da questo episodio inquietante, avvenuto a suo dire “in maniera del tutto inconsapevole in una playlist automatica”!

Ci troviamo davanti a segnali preoccupanti di sdoganamento di una dittatura che aveva trascinato nel baratro il nostro Paese e che pensavamo di avere archiviato con la guerra di Liberazione, con il voto del 2 giugno 1946 e con la Costituzione Repubblicana, il vangelo laico su cui da allora in poi devono giurare i capi di governo e i loro ministri prima del loro insediamento.
Non si può derubricare il deplorevole fenomeno della Coldiretti ad una sorta di malcelato goliardismo. Non è più tempo di giocare a nascondino con la storia.

Ogni istituzione deve impegnarsi ancora di più a promuovere i valori dell’antifascismo nella nostra memoria collettiva. Il Comune di Benevento colga l’occasione per individuare finalmente una strada o un luogo simbolo della nostra città da dedicare a Giacomo Matteotti e, nel contempo, per rimuovere l’intitolazione di una via a Clino Ricci, storico fondatore del fascismo sannita.

Se la storia non si insegna, rischia di ripetersi. Anche attraverso la toponomastica si fa lezione di antifascismo.”

 

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