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Regionali, Mastella lancia Pellegrino e torna sulla massoneria

Regionali, Mastella lancia Pellegrino e torna sulla massoneria

5 Settembre 2025 | by Enzo Colarusso
Regionali, Mastella lancia Pellegrino e torna sulla massoneria
Politica
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Clemente Mastella viandante o questuante? Si badi bene, a scanso di querele, che le affermazioni, in video e per iscrirtto, provengono da Domenico Matera che ovviamente dal lessico ne ricava un significato meramente politico, come a volere ancora una volta sottolineare che superate le Regionali ci si troverà ad avere a che fare con Provinciali e dulcis in fundo le Amministrative della primavera del 2027 e che chi sarà da una parte ora non potrà sperare in voli pindarici poi. Matera, probabilmente non considera che il postregionali è tutta un’altra partita in cui si rimescoleranno le carte, si ripartrirà da zero.

A patto che per il sindaco l’appuntamento di novembre restituisca un risultato favorevole che ne legittimi la centralità nello scacchiere politico locale e possa aiutarlo a capire quanto sia valido il suo brand  e che spessore abbia il suo carisma iconico più ancora della sua consistenza politica.

Uscire dalle urne regionali senza ammaccature sarebbe già di fondamentale importanza per le battaglie di domani, nonostante abbia dovuto più che proporre accettare la candidatura del figlio Pellegrino, che in presenza di figliolanze più o meno celebri, imposte addirittura alla guida dei partiti, trova piena legittimità in questo preciso momento politico. Resta da capire quanto breccia faccia il neofita candidato nell’immaginario collettivo mastellista, quanto il fatto di avere allargato la nomenklatura familiare possa essere accolto con favore dalla corte mastellista costretta a dover rimandare ancora una volta l’appuntamento con la gloria. Mastella si dice sicuro di varcare la soglia del 2,5%, probabilmente la percentuale si potrà anche abbassare sia pur di poco se come pare l’astensionismo continuerà ad imperversare.

Voglia di Centro, dice Lui, col Centro bisogna sempre fare i conti e lui lo incarna alla perfezione sia in quello che ritiene essere il suo schieramento, sia nell’altro ancora in preda a convulsioni. E allora in attesa che si palesi il figlio, è il padre che ne accenna il prossimo impegno e con prospettive più che rosee di eleggerlo al Centro Direzionale con la tecnica degli scarti che in ogni tempo gli furono favorevoli.

Poi Mastella rispolvera la questione massonica e fa il riferimenro al pd di Prato che prende le distanze dai muratori. Il sindaco però fa riferimwento al Pd locale, almeno così si intuisce, definendo il candidato di quel partito come addirtura il capo della massoneria

Posto che il candidato in pectore è Cacciano e Cacciano non è massone, a chi si riferiva Mastella? Ancora a Perifano? Ah saperlo..

 

 

 

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