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Regionali, Cirielli si presenta: “sono qui per vincere”. Nella sua lista figura Sangiuliano

Regionali, Cirielli si presenta: “sono qui per vincere”. Nella sua lista figura Sangiuliano

11 Ottobre 2025 | by Enzo Colarusso
Regionali, Cirielli si presenta: “sono qui per vincere”. Nella sua lista figura Sangiuliano
Politica
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Cirielli si presenta. A Palazzo Caracciolo, a San Giovanni a Carbonara a Napoli, il candidato del centrodestra è finalmente “compos sui” nella veste di rappresentante dello schieramento conservatore che cercherà di contendere al centrosinistra Palazzo Santa Lucia il 23 e il 24 novembre prossimi. E subito il Viceministro degli Esteri, che rimarrà tale fino all’esito della contesa, entra subito nel vivo dell’agone che lo aspetta. La parola dimissioni dalla sua prestigiosa carica non lo spaventa affatto. “Mi dimetterò quando avrò vinto e sarò il nuovo presidente, dice il Generale, ma fino ad allora mi asterrò dal firmare atti ufficiali”.

Scortato niente meno che da Fulvio Martusciello, Pina Castiello, Mara Carfagna, oltre ovviamente che dallo stato maggiore del suo partito, il candidato ha ammesso i dubbi della Premier di esporre in Campania un esponente di Governo, proprio “in una regione dove il centrosinistra punta ad una riscossa rispetto alle sconfitte patite in Calabria e nelle Marche.”

Ma in caso di sconfitta “non sarà una sconfitta del Governo”, tiene a puntualizzare, “piuttosto, se il campo largo e il Pd perdono, cambia la storia d’Italia e Schlein si deve dimettere”. Cirielli affronta il problema dell’astensione. “Dobbiamo aspettarci che il 50% della popolazione non andrà a votare, io potrei usufruirne, ma è sconfitta per l’Italia e la Campania”.

Poi passa in rassegna le forze politiche che lo appoggeranno in questa impresa sulla carta assai difficile. “Oltre ai 4 partiti ci saranno sicuramente Udc, DC di Rotondi e altri, ma devono verificarsi le condizioni per l’allargamento. Ci sarà il supporto del Nuovo PSI di Caldoro. E poi c’è la sua lista, quella del presidente, dove si favoleggia dovranno entrare personaggi clamorosi ma non del tutto digeribili dai partners.

Lui, Cirielli, sostiene che la lista del presidente è quasi conclusa, con tanto spazio alla società civile e a chi ha avuto esperienze civiche, a chi ha abbandonato il centrosinistra perché non rappresentato dal campo largo. Ci sarà anche Gennaro Sangiuliano col quale sono in corso interlocuzioni ma che però Cirielli tiene molto ad aggregare. “E’ stato un grande ministro della Cultura e in particolare per la Campania, gli ho chiesto di essere candidato, ma al momento è contento del lavoro che sta facendo a Parigi. Non so cosa deciderà”.

Insomma, alea iacta est, Cirielli varca il Rubicone ed ora è su di lui che si concentrano le grandi manovre. Non saranno trenta i punti di distacco che un Campo Largo in vena di autolesionismo gli potrebbe infliggere e nemmeno tre soli punti, in base ad un sondaggio fatto commissionare da Fratelli d’Italia, ma Cirielli se la giocherà fino all’ultimo e se sarà sconfitta essa sarà politica, che è poi il senso della decisione di Giorgia Meloni, sulla quale il centrodestra potrà eventualmente costruire il fattore politico per le prossime avventure. Resta il rammarico, a destra, di non essere arrivati prima alla scelta di Cirielli che era in standby da troppo tempo.

 

 

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