Una sala gremita di prima mattina per accogliere il ritorno del Segretario Federale della Lega Salvini. Alle Fabbriche Riunite lo stato maggiore del partito campano, Zinzi e Durigon e i due candidati sanniti Ciarlo e Barone stretto attorno al leader e Ministro per le Infrastrutture che dopo Benevento si sarebbe recato a San Marco dei Cavoti sui cantieri della Fortorina per supervisionare l’andamento dei lavori.
“Un ministro milanese che da slancio alle opere pubbliche in Campania”, torna a ripetere mentre allude all’altra grande opera e cioè la diga di Campolattaro che lo vide insieme a De Luca nello scorso mese di settembre aprire il varco del potabilizzatore. E proprio a De Luca e pure a Mastella, per non scontettare nessuno, sono indirizzati gli apprezzamenti più taglienti, la gerontocrazia che non si decide a levare l’ancora, il senso familistico della presenza in politica.
Al centrosinistra l’accusa di avere monopoliozzato il potere per oltre vent’anni senza restituire nulla alle aree interne ed altre argomentazioni che sotto elezione ci stanno eccome. Per esempio la conflittualità tra esponenti illustri del Campo Largo che deflagra a fasi alterne
Il discorso legato ai condoni che per il centrosinistra sa di propaganda. Salvini è di diverso avviso
“Se dovessimo vincere ma è bene ribadirlo che siamo ancora dietro nei sondaggi, assicuro che sulle infrastrutture la Lega farà la voce grossa”, annuncia il segretario che chiederà per il suo partito l’assunzione dell’assessorato ai Trasporti.