breaking news

Crisi PD, prime aperture al dialogo ma la strada è lunga

Crisi PD, prime aperture al dialogo ma la strada è lunga

10 Dicembre 2025 | by Enzo Colarusso
Crisi PD, prime aperture al dialogo ma la strada è lunga
Politica
0

Il PD comincia la sua traversta nel deserto che lo condurrà dritto al congresso di gennaio che di certo non risolverà tutti i problemi ma darà una impronta su quello che questo partito vorrà essere nel prosieguo del suo cammino dopo la sconfitta elettorale delle regionali. Ovviamente si tratta del PD sannita i cui sindaci, o gran parte dei quali, s’è riunita al partito a Viale Mellusi per imbastire un primo approccio che sostanzialmente conduce ad una tendenza assai meno antimastellista di quanto non faccia, per adedsso, il partito a trazione decariana.

Peppe Ruggiero, sindaco di Foiano e Consigliere provinciale, il promotore di questo incontro nel quale è emersa una prima forma di considerazione del responso delle urne e va dritta al cuore del problema: è ancora valida la contrapposizione senza se e senza ma a Mastella oppure è percorribile una strada più dialogante col sindaco di Benevento? Una prospettiva che il decarismo fa fatica a prendere in considerazione. Dal DG Garden il segretario Cacciano resta nel solco del niet a Mastella ribadito ancora una volta di recente da Umberto Del Basso De Caro. “L’orizzonte è alternativo alle destre ed è in questo perimetro che dobbiamo misurare la capacità del nostro «fare politica» nella consapevolezza che non possono esservi automatismi di sorta, schemi precostituiti, preclusione ideologiche o personalistiche”. Parole assai chiare.

Cacciano ha però introdotto l’urgenza di una maggiore unità nel partito aprendo a tutte quelle personalità che il decarismo ha messo da parte. L’incipit è però ancora spigoloso.

“A chi ha smarrito anche momentaneamente la strada della nostra casa comune sappia che la porta del nostro partito è aperta nella consapevole convinzione che ripercorrere la catena delle ragioni e dei torti sia inutile se non dannoso”, dice agli astanti tra cui c’è Antonella Pepe che dal canto suo ammonisce. “Se il congresso servirà a ribadire le formule già utilizzate in passato, se sarà una prova muscolare di tessere e di cerchi magici il rischio sarà quello di celebrare il de profundiis definitivo del partito. Al contrario è auspicabile una vera apertura al dialogo ricucendo i rapporti con le realtà sociali ed economiche e l’avvio di un confronto interno senza dogmatismi”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *