Un Mastella “monastico” chiude i conti con “quer pasticciaccio brutto” del toto assessori regionali. Il tono disteso del sindaco di Benevento conferma che in fondo la cosa non gli prende la mente in modo tale da turbargli il sonno. Certo pone la questione politica ma da qui a rischiare bocciature di brand ce ne passa.
E allora è il momento di concedere speranze alle seconde e terze linee, di aprire la gara della fedeltà al brand di cui sopra. Insomma, il Principe lascia che i suoi “proci” di vecchio e nuovo conio sgomitino nella disputa a chi sia più zelante degli altri, che è poi un modo come un altro per applicare in modo scientifico il metodo del “divide et impera” ora che è forte abbastanza per divertirsi con la sua corte.
E fa le prove tecniche di ciò che sarà tra poco più di un anno. A turno allora avanzano i nomi di De Pierro, qualche giorno fa anche la Serluca, mentre oggi il Sannio rispolvera Pompilio Forgione, il coordinatore del Godot Sannio Acque. Chi coglierà il terno? Ah saperlo. Lui proporrà tutti o quasi, e c’è anche l’eterno Gigi Ambrosone che in fatto di fedeltà batte tutti. E magari nessuno di questi o nessuno in assoluto farà parte del governo regionale. Ma attenti a Renato Parente, pienamente tornato in orbita, che per censo mastellista e indubbie capacità di perspicacia politica potrebbe fregarli tutti…forse.
