Comincia a delinearsi lo scenario dei prossimi appuntamenti con le urne del 2026. La Provincia di Benevento, seguendo lo schema della Delrio, andrà al voto per rinnovare il Consiglio il prossimo 28 febbraio, più avaccio si tratterà di votare per il presidente. La cosa riguarderà i soli addetti ai lavori, il Parlamento non ha trovato modo e tempo per eliminare questo deficit di democrazia che è figlio del periodo confuso e irrazionale in cui s’era additata la istituzione Provincia come madre di tutti gli sprechi.
Sarà anche una prima verifica per saggiare la caratura del ritrovato mastellismo dopo la travolgente vittoria delle Regionali qui da noi; se ne valuterà la tenuta e si capirà se si supererà la stagione del governo istituzionale della Rocca, frutto del momento di maggiore difficoltà del sindaco di Benevento, e sarà interessante anche capire la reazione dei partiti, quelli di destra in particolare, che con molta probabilità procederanno come è stato fino ad ora in ordine sparso. L’unità del centrodestra a Benevento resata una chimera e forse nemmeno tanto caldeggiata dai diretti interessati e questo anche in chiave futura.
Nel frattempo a Palazzo Mosti secondo Consiglio nello spazio di una settimana scarsa. Lunedi 22 si dovrà licenziare il Preventivo che Mastella ha imposto come “categorico ed impegnativo per tutti”. La prima volta che si potrà preventivare la spesa senza andare in esercizio provvisorio come spiega l’assessore alle Finanze Serluca
Serluca alla quale è stato chiesto se il 2026 sarà, oppure no, l’anno della chiusura quasi decennale del dissesto. L’assessore pur essendo velatamente ottimista non si sbilancia più di tanto.