Il complesso monastico di Sant’Agostino diventa un vero e proprio museo tecnologico al servizio di tutti coloro che vorranno saperne di più su uno dei siti di maggiore fascino e di maggiore storia della città di Benevento. Sant’Agostino a ridosso dell’Arco di Traiano e quindi il Castro Pretorio e la cittadella del Palatium Longobardo. Insomma il cuore pulsante tardo antico e medievale di una delle città più antiche dell’Occidente.
E proprio questo è emerso dalla breve ma intensa full immersion che l’Università del Sannio ha concesso agli astanti, tra autorità, docenti e semplici appassionati; un quadro sinottico del S’ADIM Sant’Agostino Digital Museum, che esalti il complesso, ne valorizzi la storia, ne ponga in risalto la stratificazione architettonica attraverso i secoli, il patrimonio pittorico e permetta ai visitatori di entrare in un contesto tecnologioco avanzato per meglio comprendere la genesi del luogo che si sta visitando.
Ad accoglierli c’è addirittura Sant’Agostino in persona, il vescovo di Ippona, una sorta di “io narrante” che attraverso totem tecnologici accompagna i visitatori attraverso tutto il tracciato del museo.
Al Rettore Canfora l’onere di riassumere niente meno che uno dei Padri della Chiesa facendo da “anfitrione” a questo nuovo tassello al suo invidiabile palmeres nell’anno di commiato dalla massima carica dell’Ateneo sannita
Battenti aperti al pubblico su prenotazione a partire da sabato 15 marzo con visite gratuite, disponibili ogni sabato e domenica. Le prenotazioni saranno accettate fino al giovedì precedente la visita.
