Tra consiglieri e assessori, la maggioranza “festiana” fa registrare la sua assenza in aula e il Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio previsionale viene rinviato a domani. In verità, c’era da aspettarselo vista la conferenza stampa a inviti di ieri pomeriggio dell’ex primo cittadino Gianluca Festa che, in pratica, aveva annunciato che i suoi riferimenti in assemblea non avrebbero votato il documento.
Questo, in sintesi, l’antefatto necessario ad introdurre le dichiarazioni della sindaca Laura Nargi a tutta la stampa, poco dopo il rinvio dell’assise. Un appello a votare un atto di programmazione economico-finanziario che definisce veritiero, congruo e trasparente e che va a sbloccare i lavori sulle strade, l’apertura del centro per l’autismo, la continuazione dei lavori alla Dogana e al Victor Hugo, la manutenzione di spazi verdi e alloggi popolari e l’utilizzo di 9 milioni di fondi Pics e 17 di Prius per cambiare il volto della città. Uno strumento migliore di quello degli ultimi anni che proseguirà il percorso che, dice Nargi, nel 2026 porterà il Comune fuori dal pre-dissesto.
“Naturalmente – sottolinea la sindaca – si tratta di un atto politico. E allora se il problema è politico si ponga un altro tipo di discussione senza nascondersi sulla necessità di emendamenti che è assolutamente falsa”. Dunque, domani lo stesso previsionale sarà di nuovo in aula. Così come la fascia tricolore che a domanda precisa risponde di non pensare proprio alle dimissioni ma ad amministrare bene la città che è stanca di questi messaggi, diatribe e immagini. Una chiara allusione agli interventi a gamba tesa di Festa, anche dopo aver ottenuto 7 assessori in giunta.
Spettatori interessati alle questioni interne alla maggioranza comunale, i consiglieri di opposizione che questa mattina a Palazzo di Città, hanno atteso che la sindaca rilasciasse le sue dichiarazioni in merito al rinvio del voto sul bilancio, per dire la propria. Nessuna valutazione sul documento, quelle dice Enza Ambrosone, “si faranno in aula, anche perché si parla di un bilancio dinamico”. Per l’esponente del Pd, infatti, “la questione è tutta politica”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Nicola Giordano che punta l’indice contro Festa e i suoi consiglieri. “La struttura del bilancio – sottolinea – è quella degli anni passati e il tempo per presentare gli emendamenti è scaduto. Cose che tutti già sapevano”.