“Nel corso dell’Assemblea dei Soci di Alto Calore Servizi S.p.A. del 25 agosto 2025, ho avuto modo di constatare con soddisfazione una diffusa e crescente presa di coscienza, da parte di molti colleghi amministratori e rappresentanti istituzionali, in merito all’eccessivo aumento delle tariffe idriche proposto per il periodo 2024-2029.
Pur comprendendo chi ha ritenuto questo aumento un passaggio puramente tecnico o burocratico, ho voluto ribadire anche in quella occasione, che non si potesse liquidare in questi termini una scelta così impattante e rilevante sulle famiglie e le imprese dei nostri territori, già messe a dura prova da una crisi idrica senza precedenti.
Ho ribadito, inoltre, la necessità di tenere distinti due piani ben diversi: quello dell’aumento tariffario e quello dell’emergenza idrica. Quest’ultima, infatti, rappresenta una crisi strutturale che va affrontata con strumenti straordinari.
Per questo motivo, ho chiesto formalmente che si dichiari lo stato di emergenza, al fine di garantire una equa redistribuzione della risorsa idrica tra i gestori del Distretto dell’Appennino Meridionale e coinvolgere il Commissario Straordinario per l’Emergenza Idrica nella definizione di un piano di interventi urgenti, volto alla tutela della risorsa, alla riduzione delle perdite e alla lotta alla dispersione idrica.
In questi giorni di coordinamento e confronto con i colleghi sindaci del Sannio, mi preme sottolineare la disponibilità, la lucidità e il senso di responsabilità dimostrato. Le istanze raccolte sono state portate in assemblea e trasformate in proposte concrete, nell’interesse esclusivo delle nostre comunità.
E’ anche grazie a questa pressione istituzionale e alla maturazione di una riflessione condivisa che, nella seduta odierna dell’EIC Regione Campania, convocata per l’approvazione definitiva della delibera tariffaria, il Coordinatore del Distretto Irpino, Beniamino Palmieri, ha richiesto ufficialmente il rinvio della discussione, per consentire ulteriori approfondimenti tecnici e giuridici e la verifica della legittimità di un processo decisionale che ha coinvolto solo il Distretto Irpino, escludendo i 31 Comuni del Sannio, pur interessati direttamente dalle conseguenze degli aumenti.
Questo rinvio rappresenta una prima vittoria del buon senso e della responsabilità istituzionale. Ora si apre una finestra decisiva per dare vita a un vero confronto tra territori, e per costruire – insieme – soluzioni eque e sostenibili che salvaguardino un bene essenziale come l’acqua.