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Crisi della corilicoltura in Irpinia: presentato documento con proposte. Chiesto lo stato di calamità

Crisi della corilicoltura in Irpinia: presentato documento con proposte. Chiesto lo stato di calamità

29 Agosto 2025 | by Redazione Bn
Crisi della corilicoltura in Irpinia: presentato documento con proposte. Chiesto lo stato di calamità
Attualità
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Dopo l’allarme lanciato dagli agricoltori della provincia di Avellino aderenti al COAPI (Coordinamento Agricoltori per la Sovranità Alimentare), è stato reso pubblico il documento di analisi e proposte consegnato alla Regione Campania durante l’incontro del 26 agosto. Il testo è stato presentato ieri sera ad Altavilla Irpina, nella sala consiliare comunale, in occasione di un incontro pubblico a cui hanno partecipato agricoltori, tecnici e rappresentanti delle organizzazioni coinvolte.

A illustrare i contenuti del documento sono stati Roberto Lauro, produttore di nocciole e presidente del Comitato Agricoltori Avellinesi della Media Valle del Sabato, Rocco Ianniciello per UNIAGRI e Angelo Distefano, referente del COAPI. Roberto Lauro ha anche assunto il ruolo di portavoce del Comitato in Difesa dei Noccioleti e del Territorio, coordinando l’intera serata.

Presente anche l’avvocato Massimo Passaro, che ha delineato il percorso giuridico per chiedere la dichiarazione dello stato di calamità naturale, e il dottor Sabatino Castaldo, direttore tecnico della OP “Il Guscio”, che ha descritto le difficoltà affrontate dalla filiera della corilicoltura nel tempo, evidenziando il lavoro in corso per promuovere la ricerca e comprendere le cause del crollo produttivo.

Durante l’incontro è intervenuto anche Gianni Fabbris, portavoce nazionale del COAPI e dirigente della Confederazione Altragricoltura, che ha assunto impegni a nome dell’organizzazione.

Al centro della discussione, il fenomeno della cascola precoce delle nocciole, considerato sintomo evidente di una crisi più profonda e strutturale. In molte aree si registrano perdite di produzione fino all’80%, e non esistono al momento studi scientifici certi in grado di spiegare con chiarezza le cause del fenomeno.

I presenti hanno denunciato una sottovalutazione del problema da parte delle istituzioni e della filiera negli ultimi anni. La crisi, pur con intensità diverse, riguarda tutte le principali aree italiane di produzione. Da qui l’appello all’unità e alla cooperazione tra agricoltori, tecnici e forze del territorio per affrontare la crisi in maniera coordinata.

Tra le decisioni assunte: l’invito agli agricoltori a documentare i danni subiti, in modo da poter avviare richieste di indennizzo; l’invio di una richiesta formale all’Assessorato Agricoltura della Regione Campania per l’attivazione dell’iter che porta alla dichiarazione dello stato di calamità, con sollecito agli uffici provinciali affinché eseguano ispezioni in campo come previsto dalla legge; la richiesta al Ministero dell’Agricoltura di istituire un tavolo tecnico nazionale per affrontare l’emergenza del calo dei redditi, avviare un’azione di ricerca scientifica e pianificare strategie di prevenzione.

Le associazioni promotrici, il Comitato Agricoltori della Valle del Sabato e UNIAGRI, insieme al COAPI, invitano tutte le realtà produttive, sindacali e sociali del territorio a coordinarsi in un’azione collettiva per trasformare la crisi in un’opportunità di rilancio.

Gianni Fabbris, infine, ha annunciato due ulteriori iniziative: la convocazione di un incontro nazionale con le realtà agricole di altre regioni colpite dalla crisi della corilicoltura, tra cui Piemonte, Sicilia e Lazio, e un confronto con la CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato) per definire strategie di rilancio della filiera, valorizzando il ruolo della piccola e media impresa agricola e artigiana, anche come alternativa al predominio agroindustriale nel settore.

Il documento consegnato all’Assessore regionale Nicola Caputo è ora disponibile e sarà diffuso pubblicamente

 

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