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“Caro sindaco, ti chiedo di stare al mio fianco” la lettera accorata di Pina per suo padre

“Caro sindaco, ti chiedo di stare al mio fianco” la lettera accorata di Pina per suo padre

17 Settembre 2025 | by redazione Labtv
“Caro sindaco, ti chiedo di stare al mio fianco” la lettera accorata di Pina per suo padre
Attualità
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera della signora Pina F. che lancia un appello accorato al sindaco di Morcone  affinchè si faccia portavoce del suo dramma. Pubblichiamo la lettera integrale.

“Caro Sindaco, ti chiedo di stare al mio fianco nel denunciare lo stato di insopportabile disumanitá in cui un tuo concittadino, mio padre, e insieme a lui una sessantina di altri disperati versano in queste ore nel pronto soccorso dell’ospedale S. Pio di Benevento.

Un uomo, malato oncologico con una endocardite in corso, con febbre alta, costretto a stare rannicchiato nel proprio sudore, su una barella di plastica, senza lenzuola, a 50 centimetri a destra e sinistra da altri anziani in condizioni analoghe,  possibili fonti  di ulteriori infezioni.

E’ così  da lunedi, senza più  dignitá. Perché  posto in uno stato non dignitoso. Speravo ieri sera di trovarlo in reparto, ma – mi hanno detto – che non ci sono posti. E che bisogna aspettare. Un tempo indefinito. L’ho trovato sempre più  debilitato e, angosciata,  mi sono chiesta cosa posso fare.

Non ti chiedo di attivare tue possibili conoscenze e trovare una via preferenziale al mio problema.  Ti chiedo,  come mio  rappresentante istituzionale, di fare di  tutto affinché  un tuo concittadino nel  momento di massima fragilità, dopo una vita da lavoratore integerrimo, non debba essere costretto a stare in un girone infernale.

Non ce l’ho con i sanitari che, si capisce, nelle condizioni date fanno del loro meglio. Ce l’ho con chi consente che tutto ció accada. Perché  ci sono necessaramente soluzioni migliori di questa, che è così  degradante, così ingiusta,  così perversa, così incivile.

Cosí umanamente  intollerabile. Ti chiedo di venire con me a renderti conto di persona e assumere una qualche iniziativa, anche quella estrema di andare dai carabinieri,  che aiuti a  scuotere  le coscienze di chi ha responsabilitá e potere decisionale, politico e amministrativo, affinché si adoperi fattivamente per evitare che in un ospedale, così  importante per la vita delle persone, si determini un contesto in cui sono  sospese le regole sanitarie e umane minime.  Grazie”

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