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AVS Benevento: “No alla smedicalizzazione del 118, si mette a rischio la vita dei cittadini””

AVS Benevento: “No alla smedicalizzazione del 118, si mette a rischio la vita dei cittadini””

29 Settembre 2025 | by Redazione Bn
AVS Benevento: “No alla smedicalizzazione del 118, si mette a rischio la vita dei cittadini””
Attualità
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“Destano forte preoccupazione le scelte dell’ASL di Benevento in merito alla riorganizzazione del servizio 118, che prevedono la non necessità della presenza del medico a bordo delle ambulanze.” È dura la presa di posizione della segreteria provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra, che in una nota attacca senza mezzi termini la direzione generale dell’azienda sanitaria.

AVS denuncia un progressivo smantellamento della rete di emergenza-urgenza, parte integrante dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e quindi, ricordano, un diritto costituzionalmente garantito: quello alla salute.

“La demedicalizzazione delle ambulanze – già avviata lo scorso 1° luglio 2023 – ha provocato una reazione compatta del territorio: proteste popolari, interrogazioni istituzionali, prese di posizione unanimi di sindaci e consigli comunali, interventi del Prefetto, denunce dei sindacati e delle associazioni. Una comunità intera ha già detto ‘no’ a una decisione che riduce la presenza dei medici a bordo. Eppure – affermano da AVS – si continua a ignorare la voce dei cittadini”.

Secondo il movimento, la performance del 118 non può essere ridotta a un mero dato cronometrico, come i tempi di arrivo del mezzo di soccorso: “Importanti ai fini della valutazione dei dirigenti, ma non sufficienti a garantire la qualità delle cure. La vera efficacia dell’emergenza territoriale – spiegano – si realizza solo con la presenza di un’équipe completa: medico, infermiere e autista, in grado di intervenire con tempestività e competenza”.

AVS contesta inoltre l’utilizzo della carenza di personale medico come giustificazione per arretrare nei livelli di assistenza: “Esistono già strumenti contrattuali, come le prestazioni aggiuntive, per fronteggiare le difficoltà organizzative. Non applicarli significa scegliere deliberatamente di non garantire il servizio”.

Il quadro descritto è allarmante: “Pazienti in codice rosso trasportati senza medico, interventi salvavita avviati in ritardo, ospedali congestionati per l’assenza di un filtro territoriale. È evidente – scrivono – che siamo davanti a una regressione del sistema sanitario pubblico, ben lontana da qualsiasi logica di efficientamento”.

Particolarmente grave la situazione nelle aree interne, dove – denunciano – “le criticità strutturali sono ormai croniche”. Il presidio di Sant’Agata de’ Goti, formalmente destinato alla riconversione, è ancora nel limbo, con reparti ridotti e un Pronto Soccorso a rischio chiusura per carenza di personale. All’ospedale “San Pio” di Benevento il Pronto Soccorso è sovraccarico, con gravi disservizi, lunghe attese e tensioni tra utenti e operatori. A questo si aggiunge il fenomeno della mobilità sanitaria, definita una “vergogna”: migliaia di cittadini costretti ogni anno a spostarsi fuori provincia – e spesso fuori regione – anche per prestazioni di base.

“La sanità pubblica sta arretrando – conclude AVS – e le famiglie sono costrette a farsi carico dei costi. Non accetteremo più scelte calate dall’alto in nome del risparmio o di sperimentazioni fallimentari. Serve un cambio di rotta immediato: il 118 va potenziato, non smantellato. I presidi sanitari vanno rilanciati, non svuotati. La salute non è una voce di bilancio”.

AVS ribadisce il proprio sostegno a lavoratori e lavoratrici della sanità pubblica e annuncia nuove mobilitazioni contro quella che definisce “una riorganizzazione che mette a rischio la vita dei cittadini

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