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Ecco la bozza di programma del Campo Largo ma sull’acqua persistono le ambiguità

Ecco la bozza di programma del Campo Largo ma sull’acqua persistono le ambiguità

15 Novembre 2025 | by Enzo Colarusso
Ecco la bozza di programma del Campo Largo ma sull’acqua persistono le ambiguità
Politica
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E al fin della licenza io tocco! A meno di sei giorni effettivi di campagna elettorale ecco arrivare il tanto atteso prodromo del programma del Campo Largo che accomuna le 8 compagini che vi si riconoscono. Si badi bene, è una sinossi non è il programma, è una bozza di massima che poi diventerà la base programmatica della compagine di centrosinistra. Probabilmente una cosa che si avvicini ad un programma l’avremo a cose fatte; il che potrebbe essere anche inutile se le cose per il centrosinistra dovessero andare male.

Ventuno pagine, dodici capitoli che non dovrebbero trovare eccessive divergenze di opinione ma è sull’acqua, da quello che si legge, che continua a persistere una certa ambiguità di fondo. Al capitolo 5, voce Ambiente ed energia, si legge: “centralità delle risorse idriche nelle politiche ambientali / Gestione associata del Servizio Idrico Integrato, in coerenza con il principio della gestione pubblica di tutto il ciclo delle acque, garantendo unitarietà tra gestione ed erogazione del servizio”.

Cosa si intende per “unitarietà? Il sistema della Grande Adduzione, vale a dire Acquedotto campano, Acquedotto campania occidentale, Sorgente di Cassano Irpino-Acquedotto pugliese che cede una parte dell’acqua all’Alto Calore e la Diga di Campolattaro, una enormità d’acqua da 25mila litri al secondo di portata, secondo lo schema del programma deve essere interamente pubblico. Tuttavia, la deliberazione numero 2 del Consiglio regionale della Campania del 19 marzo 2025 prevede l’istituzione di una società per azioni denominata “Grandi Reti Idriche Campane SpA” a partecipazione mista pubblico-privata quale gestore “in regime di concessione delle infrastrutture e dei servizi del “sistema della Grande Adduzione primaria di interesse regionale”. E c’è da aggiungere che pochi giorni fa è stata bandita la gara per scegliere il privato che parteciperà alla società mista con il 49 % del capitale.

La domanda è: chi ha redatto la bozza ha tenuto conto di questa situazione? Roberto Fico è a conoscenza di queste cose e di più ne ha discusso con De Luca che dovrebbe metterci la firma sotto questo documento di programma?

Anche sulla questione dei distretti idrici, ne esistono 8  in Campania e tutti decidono autonomamente tanto che da noi  il Distretto idrico sannita ha da sempre adottato lo schema pubblico-privato pur scontrandosi con la Corte dei Conti che ha sostanzialmente sin qui bocciato le iniziative di Forgione e compagni. E anche per la scelta del socio privato di Sannio Acque srl la Regione ha bandito la gara per scegliere il soggetto che sottoscriverà il 45% del capitale e in questo mese sarà aggiudicata, probabilmente ad Acea, unico privato che ha partecipato e che ci ha messo una barca di soldi, si parla di quasi 60 mln, per coprire le perdite di Gesesa.

Verrebbe da chiedersi se Fico e Conte, nei loro convivii con Mastella, gli abbiano mai detto, prima di giurarsi amore eterno, che sulla materia le posizioni non sono divergenti ma addirittura conflittuali. E se la stessa cosa l’abbiano recapitata a De Luca oppure pensano di far cambiare idea ad entrambi?  Lo scopriremo, forse, solo vivendo.

La questione, va da se, è assai confusa e la bozza non aiuta di certo a capirci molto. Verrebbe malignamente da pensare che la totale divergenza di vedute, per altro palese da sempre, abbia indotto a rinviare fino all’ultimo la stesura di un documento per non litigare sin da subito, un foglio che dovrebbe essere la “grundnorm” di ogni tentativo di accordo elettorale. A meno che non si ritenga il Campo Largo soltanto un cartello politico messo su per vincere le elezioni e basta.

Mastella e De Luca, la coppia d’oro di questi ultimi anni. Tu appoggi me e io faccio lo stesso con te. Di queste ore è la notizia che tra i due è tutto finito. Il Governatore uscente suggerisce di non votare “il beneventano” e il beneventano gli risponde che la cosa è inaccettabile e che lui non è stato mai succube di nessuno, oltre a marcare le differenze di censo politico e di status tutte a suo vantaggio, ovviamente. Al collega De Lucia che gli chiedeva, correttamente, se ormai i rapporti fossero lacerati il Mastella ha replicato che non andrà mai a cena insieme a De Luca e che la cosa provocherà strascichi, non finirà qui. 

Love Story al capolinea quindi. Lontani i tempi del covid e pure quelli dell’inizio dell’idillio, nel 2016, quando De Luca gli tirò una volata che te la raccomando e che seppe dell’incredibile a detrimento di Raffaele Del Vecchio ora allineato al mastellismo. Game over, allora, e chi si è visto si è visto.

 

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