Proporzioni sempre maggiori sta assumendo in Irpinia, già famosa per i suoi noccioleti e castagneti, la coltivazione della cosiddetta “canapa light”, ovvero appartenente ad alcune varietà contenenti una quantità di principio attivo (THC) non superiore allo 0,6 %, da destinare agli scopi più vari (alimentari, cosmetologici, florovivaistici).
Nell’ambito di una campagna di controllo mirata al monitoraggio di tale fenomeno, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Volturara Irpina hanno proceduto, presso un’azienda agricola sita nel medesimo comune, al sequestro di circa 1.100 chili di “cannabis sativa” per un valore commerciale superiore a 300mila euro, che, in base alle analisi di laboratorio condotte dall’Ufficio di Igiene Alimentare della ASL di Avellino, risultava contaminata da agenti microbiologici a seguito di conservazione in locali non a norma.
La merce, sottoposta a sequestro sanitario per violazione del Regolamento CE 882/2004, finalizzato alla tutela della salute pubblica, è stata distrutta sullo stesso luogo di produzione, mediante spandimento a terra e successiva aratura.