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Spending review a Poste italiane: interviene Bosco

Spending review a Poste italiane: interviene Bosco

11 Marzo 2016 | by Enzo Colarusso
Spending review a Poste italiane: interviene Bosco
Attualità
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Sulla situazione delle poste italiane è intervenuto il Segretario generale della UIL Avellino/Benevento .

“Il quadro che emerge dallo studio EU.RE.S. – Uil è molto chiaro: per quel che riguarda l’organico, -ha sostenuto Bosco-abbiamo una riduzione complessiva di circa il 10% relativo alle aree operative. Il numero dei dirigenti, invece, negli ultimi anni è aumentato così come sono aumentati i loro trattamenti economici.    In Poste italiane ci sono persone che guadagnano in media più del Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. E intanto, il contratto dei lavoratori è già scaduto da tempo. Ci chiediamo se questo sia possibile e se la spending review del governo Renzi abbia spento le luci su questa azienda. Peraltro, Poste riceve 260 milioni per la corretta funzionalità del servizio di corrispondenza. Eppure, i lavoratori sono diminuiti, hanno uno stipendio cresciuto meno dell’inflazione, sono costretti a turni assurdi e poco efficienti e non hanno i mezzi necessari.    E sono, inoltre, costretti a fare i conti con lacune organizzative paradossali. Ci sono situazioni, infatti, in cui la corrispondenza resta in giacenza o si è fatto ricorso ad alcuni “trucchi” nella consegna, il tutto a danno del diritto dei cittadini di ricevere la corrispondenza presso la loro residenza.

Insomma, c’è una mancanza di chiarezza da parte di Poste italiane. Come se non bastasse, in alcune specifiche realtà, ci sono state anche situazioni ai limiti dell’illegalità, alcune già note alla cronaca, che la Uil ha denunciato, con la conseguenza di subire anche minacce e ritorsioni: noi non ci faremo intimorire da alcuni squallidi personaggi. Noi chiediamo che si faccia chiarezza e che i delinquenti vadano a casa.”

Il Segretario aggiunto si augura infine che “in Poste Italiane venga ripristinato un sistema di relazioni industriali degno di questo nome e che il Governo e l’Azienda diano risposte chiare e corrette ai lavoratori e ai cittadini”.

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