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Tasse, giugno mese nero

Tasse, giugno mese nero

6 Giugno 2016 | by Anna Liguori
Tasse, giugno mese nero
Attualità
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È una mazzata da 51,6 miliardi quella che si sta per abbattere su famiglie e imprese italiane, sotto il fuoco incrociato di Imu, Tasi, Irpef, addizionali sulle persone fisiche, Irap, Ires, Iva e Tari, cedolare secca, tobin tax e via elencando nel mese di Giugno.

Per noi contribuenti, alle prese con una raffica di sigle e di obblighi e con le dichiarazioni dei redditi, giugno è il mese nero. Per elencare tutte le scadenze in arrivo, mettendo in fila gli adempimenti, all’Agenzia delle Entrate servono ben 63 pagine di testo (www.agenziaentrate.it, voce strumenti, capitolo scadenziario).

Il giorno dell’ingorgo fiscale è giovedì 16 giugno, il tax day da cerchiare sul calendario, termine massimo per il pagamento di una sfilza di voci. Ma nemmeno a luglio si potrà tirare il fiato, con altri 38 miliardi di imposte da versare e la prima maxirata del canone Rai inserita nella bolletta elettrica. In ogni casa e in ogni azienda si stanno facendo i conti, preparandosi ad addentrarsi nella giungla fiscale. A dare le cifre complessive del salasso è la Cgia di Mestre, storica associazione di artigiani e piccole imprese, dalla quale arrivano anche critiche, richieste e suggerimenti.

Un sistema farraginoso

“Oltre ad avere un carico tributario e contributivo tra i più elevati d’Europa – ricorda il coordinatore dell’Ufficio studi Cgia, Paolo Zabeo – in Italia è estremamente difficile anche pagare le tasse. La complessità e la farraginosità del nostro sistema tributario spesso deprimono perfino gli addetti ai lavori, come i commercialisti o gli operatori dei Caf. Figuriamoci gli imprenditori, in particolar modo quelli con attività di piccola dimensioni. In queste settimane sono costretti a recuperare le risorse economiche per onorare questo impegno e a districarsi tra  le code agli sportelli, il tempo perso per recarsi dal commercialista o per ritrovare e compilare moduli, registri e bollettini vari.”

Ecco le cifre

“In termini assoluti – dicono le elaborazioni e le previsioni dell’associazione di Mestre – la voce che inciderà maggiormente riguarderà le ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori, che garantiranno alle casse del fisco 11 miliardi di euro. Con l’abolizione della Tasi sulla prima casa, a pesare di più sulle famiglie sarà la prima rata dell’Imu-Tasi sulle seconde e terze case: pagheranno circa 5 dei 10,2 miliardi di euro di gettito previsti per queste due imposte, gravanti su tutti gli immobili presenti nel Paese”.

Dipendenti e pensionati

“L’Irpef in capo ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e ai lavoratori autonomi – sempre previsioni degli esperti Cgia – assicurerà all’erario 4 miliardi di euro”. Ma le cattive notizie non finiscono qui. Anche nel mese di luglio non si scherza: tra Irpef, addizionali, Ires, Irap e Iva, i contribuenti italiani dovranno versare all’erario 38 miliardi di euro. Inoltre con le bollette della luce arriverà la prima maxi rata del canone Rai: 60 o 70 euro, a seconda del fornitore di energia elettrica.

Datori di lavoro

I datori di lavoro pagheranno le ritenute dei propri dipendenti e degli eventuali collaboratori, i committenti quelle dei professionisti per le prestazioni ricevute da questi ultimi, mentre le imprese e i lavoratori autonomi devono onorare l’Iva. Gli imprenditori e i lavoratori autonomi, come pure i contribuenti con redditi sui quali non sono state trattenute completamente le imposte, devono altresì versare il saldo 2015 e la prima rata d’acconto 2016 delle imposte sui redditi Irpef, Ires e Irap. Inoltre devono corrispondere anche il tributo camerale che in questi ultimi anni ha subito una forte riduzione.

Le imprese e l’Ires

Altrettanto oneroso sarà il pagamento del saldo 2015 e dell’acconto 2016 relativo all’Ires, l’Imposta sui redditi delle società di capitali. Le imprese saranno chiamate a versare poco più di 8,5 miliardi di euro. Tuttavia, grazie all’eliminazione dalla base imponibile del costo del lavoro, le aziende con dipendenti beneficeranno di un minore peso fiscale Irap. Si tratta di una novità che è stata introdotta con la legge di Stabilità 2015 e che vale circa 5,6 miliardi di euro.

C’è anche la Tari

Il gettito annuale della tassa rifiuti è stimato da Cgia in 8,2 miliardi di euro per l’intero 2016, pagabili a rate o in un unico importo. Nella prima tornata, sempre stando alle previsioni, arriveranno circa 2 miliardi i nelle casse asfittiche dei Comuni.

Le richieste di Cgia

“Con un fisco più semplice – rammenta il segretario dell’associazione, Renato Mason – anche l’amministrazione finanziaria potrebbe lavorare meglio ed essere più efficace. La selva di leggi, decreti e circolari esplicative presenti nel nostro ordinamento tributario, invece, complica la vita a tutti, relegandoci tra il gruppo di Paesi meno  attrattivi per gli investitori stranieri anche per questo motivo”.
Altrettanto oneroso sarà il pagamento del saldo 2015 e dell’acconto 2016 relativo all’Ires, l’Imposta sui redditi delle società di capitali. Le imprese saranno chiamate a versare poco più di 8,5 miliardi di euro. Tuttavia, grazie all’eliminazione dalla base imponibile del costo del lavoro, le aziende con dipendenti beneficeranno di un minore peso fiscale Irap. Si tratta di una novità che è stata introdotta con la legge di Stabilità 2015 e che vale circa 5,6 miliardi di euro.

C’è anche la Tari

Il gettito annuale della tassa rifiuti è stimato da Cgia in 8,2 miliardi di euro per l’intero 2016, pagabili a rate o in un unico importo. Nella prima tornata, sempre stando alle previsioni, arriveranno circa 2 miliardi i nelle casse asfittiche dei Comuni.

Le richieste di Cgia

“Con un fisco più semplice – rammenta il segretario dell’associazione, Renato Mason – anche l’amministrazione finanziaria potrebbe lavorare meglio ed essere più efficace. La selva di leggi, decreti e circolari esplicative presenti nel nostro ordinamento tributario, invece, complica la vita a tutti, relegandoci tra il gruppo di Paesi meno  attrattivi per gli investitori stranieri anche per questo motivo”.

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