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In Campania è record di famiglie povere

In Campania è record di famiglie povere

1 Luglio 2016 | by Anna Liguori
In Campania è record di famiglie povere
Attualità
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NAPOLI –  La Campania è tra le regioni italiane che ha pagato e continua a pagare il prezzo più alto della crisi, con il reddito pro-capite precipitato del 7,7% e una popolazione che per il 40% vive al di sotto della soglia di povertà. Dell’argomento si è discusso anche nei giorni scorsi a Napoli, in occasione di un incontro organizzato dai professionisti del Progetto Prodeitalia riuniti con i colleghi campani per fare il punto sui dati regionali dell’Osservatorio Prodeitalia, nato con l’obiettivo di far emergere i numeri sommersi della crisi economica.

“Gli ultimi anni di crisi per la Campania sono stati una debacle – sottolinea Claudio Sara, Referente della Campania per il Progetto Prodeitalia – . La naturale e inevitabile conseguenza della diminuzione del Pil è stato il calo del potere d’acquisto e della capacità di spesa per i consumatori campani. A ciò si aggiunga che la crisi dei consumi colpisce, in particolare, le attività commerciali nei centri urbani e che la Campania è una delle Regioni a maggiore densità di locali ad uso commerciale. Si capisce così la ferita profonda prodotta in questo quadrante d’Italia”.

Lo stipendio medio di un campano è di circa 12mila euro all’anno, quindi di mille euro lordi al mese. Anche il Rapporto Svimez del 2015 ha mostrato ancora una volta un’Italia a due velocità, certificando l’enorme diseguaglianza di reddito tra il Nord e un Sud che si mostra sempre più povero e sempre più distante dal resto del Paese.

“Nel Centro-Nord – riprende il referente campano del Progetto Prodeitalia – oltre il 50% dei cittadini guadagna dall’80 al 100% del reddito medio regionale. In Campania soltanto il 66% delle persone guadagna non più del 40% del reddito medio. Magra consolazione: la Campania è leader tra le regioni del Sud, dove mediamente solo il 61,7% delle persone arriva alla soglia del 40%”.

Il sovraindebitamento in Campania affligge principalmente le famiglie. In termini concreti a generarlo sono: rate non pagate di mutui, prestiti e leasing, scoperti di conti correnti bancari, carte di credito revolving, rate per l’acquisto di beni di consumo e poi le bollette inevase per le utenze domestiche. Pesantissimo il numero dei suicidi.

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