breaking news

Benevento| Lettera aperta a Vigorito

Benevento| Lettera aperta a Vigorito

19 Giugno 2017 | by Anna Liguori
Benevento| Lettera aperta a Vigorito
Attualità
0

“Carissimo Presidente Oreste Vigorito, noi beneventani ti dovremo essere eternamente grati per questo sogno impossibile della Serie “A” che ci hai regalato; il fatto è, però, che poi  ci siamo svegliati e, quando ci siamo resi conto che non stavamo sognando ma era tutto vero, siamo rimasti sconcertatati e ci siamo chiesti: “E adesso …?”
Guarda, caro Presidente, che sognare è bello, ma tu il sogno l’hai fatto diventare realtà forse troppo presto, perché noi non ci eravamo preparati per viverlo veramente e subito.
La nostra Benevento è bella, ricca di storia, di leggende e di sapori, ma non se l’aspettava di essere esposta ai riflettori della ribalta nazionale senza il giusto preavviso; come tutte le belle donne le dovevi dare il tempo di rifarsi il trucco.
Caro presidente dovevi dare alla città il tempo di capire che, quando arriveranno tifosi ospiti da tutta Italia, non potrà accoglierli stendendo tappeti davanti ai loro piedi, se i tappeti sono fatti di erbacce, immondizie, cartacce, cicche, lattine e bottiglie disseminate per le strade. Dovevi dare il tempo alla città di capire che le campane verdi, per la raccolta del vetro, hanno fori di gomma nei quali vanno infilate le bottiglie e non, invece, lasciate tutte intorno alla campana.
E poi a Benevento abbiamo dei cani troppo scostumati, specialmente quelli che passeggiano per il Corso trascinandosi dietro al guinzaglio le signore per bene; questi cani dovevano avere il tempo di capire che il Corso non è un gabinetto  pubblico.
Un altro equivoco che bisogna chiarire riguarda gli scrittori; Benevento si sa che ha dato i natali al “Premio Strega”, il premio letterario più importante d’Italia, ma nessuno ha ancora spiegato agli scrittori beneventani che i romanzi si scrivono sulla carta, al massimo al computer, ma non sui muri delle case.
Caro Presidente, non c’è niente da fare, ci dovevi dare un poco di tempo in più, perché, se tu sei sempre stato un Presidente di Serie “A” e sei stato capace di trascinarti in Serie “A” anche la squadra, noi beneventani stiamo ancora arrancando e ci dobbiamo impegnare veramente tutti e molto per il salto di categoria.
A Benevento qualcuno ci doveva far capire, infatti, che l’ospitalità è un investimento per il presente ed il futuro e il turista non è una preda da spogliare o, se tifoso avversario, da maltrattare, ma è una fonte di reddito.
Il lavoro, che a Benevento sembra qualcosa di sempre più raro, ora ce l’offrirà la Serie “A” e potrebbe essere veramente tanto: chi andrà a prendere, per esempio, ogni 15 giorni all’aeroporto di Capodichino gli arbitri, i giornalisti, i dirigenti ? In altre piccole città, come ad esempio Crotone, c’è chi ha fatto una fortuna solo con l’NCC, il Noleggio Con Conducente.
Quando giocheremo in notturna (e saranno non meno di 3/4 partite), chi darà da mangiare dopo le ore 23 a migliaia di tifosi?
Quali pacchetti turistici siamo in grado di offrire a quei gruppi di persone, coi soldi in tasca, e ce ne sono tanti che seguono abitualmente la propria squadra in trasferta e arrivano spesso il giorno prima della partita ? Queste persone sono pure quelle che, se si innamorano della città, potrebbero dirottare qua i loro investimenti.
Noi beneventani, che per 800 anni siamo stati chiusi in quest’isola papalina in terra ferma, non siamo ancora pronti, caro Presidente, a fare sistema con la nostra splendida provincia, non abbiamo ancora progettato il “Circuito del Sannio” da proporre al mondo intero, pur potendo offrire tesori unici di archeologia, di religione, di enogastronomia, di leggende.
Caro Presidente, non possiamo che esserti eternamente grati, ma forse ci dovevi dare un poco di tempo in più e, forse, avresti dovuto farci prima di tutto un regalo, di cui non possiamo fare meno: quale ? Ma una sveglia enorme da far risuonare nelle orecchie della “Bella Dormiente del Sannio”. E parliamo dello Stadio “Ciro Vigorito”. In Serie “B” abbiamo verificato che è uno dei migliori stadi d’Italia, però per la Serie “A” ha bisogno di  adeguamenti indispensabili per poter ospitare squadre come la Juventus, il Napoli, la Roma, il Milan, l’Inter. A cominciare dai varchi d’ingresso, che vanno raddoppiati, altrimenti finiremo col battere il record delle file più lunghe del mondo.
Un’altra cosa che bisogna chiarire è se, per regolamento, sarà necessario curvare le curve, perché a Benevento le curve sono state sempre … lineari. Ci vuole, poi, la segnaletica: soprattutto il cartello “W.C.”, deve essere tradotto in italiano; qualcuno ha detto che indicherebbe i servizi igienici, ma non ci ha chiarito bene a che cosa servono i servizi igienici in uno stadio, perché c’è la convinzione, forse errata, che sono solo laboratori di produzione di germi patogeni.
La Tribuna Centrale non la chiamerei più Tribuna VIP, ma Tribuna Presidenziale dove, caro Presidente Vigorito, tu potrai far accomodare i tuoi ospiti, le Autorità locali nonché i rappresentanti della squadra  ospite ed, eventualmente, Sindaco ed Autorità di controparte.
Perché, forse, non te lo hanno riferito, ma nella partita di finale il Presidente del Carpi con moglie e seguito ed il Sindaco di Carpi, dopo che in Tribuna VIP non hanno trovato posto, se ne sono dovuti andare in curva.
Penso già con apprensione a cosa avverrà quando, al seguito delle grandi squadre, arriveranno migliaia di tifosi; dove li metteremo ? E in Tribuna VIP i Presidenti ospiti troveranno posto ? E, soprattutto, potranno vedersi la partita in un ambiente “normale” ?
Poiché in Tribuna VIP più di uno, non certo per inciviltà, ma solo per abitudine, continua da sempre ad sfogarsi contro gli ospiti, forse è il caso che qualcuno gli faccia capire che quello non è proprio il massimo della civiltà.
Così come qualcuno glielo deve pur dire a qualche nostro amatissimo politico che, in Tribuna VIP, non può continuare ad inveire contro gli ospiti, perché ora saremo sotto i riflettori della stampa nazionale e non possiamo continuare a fare figure di puppù.
Poi dobbiamo assolutamente risolvere il “Mistero del Vigorito”.
Qualcuno a Benevento sussurra che esisterebbero veramente “17 Regole del Gioco del Calcio” e sarebbero state scritte su una pergamena, chiusa in uno scrigno; lo scrigno, poi non si sa quando, sarebbe stato sepolto nella valle del fiume Sabato, la valle delle Streghe; ora lo Stadio Vigorito è stato costruito proprio nella valle del Sabato e qualcuno sostiene che lo scrigno si troverebbe proprio sotto il manto erboso.
Caro Presidente, prima dell’inizio del Campionato di Serie “A”, è  indispensabile, prima di ogni altro lavoro di adeguamento, effettuare una campagna di scavi per trovare lo scrigno, per poter finalmente leggere queste misteriose “17 Regole del Gioco del Calcio”; perché noi beneventani abbiamo il diritto di capire finalmente che ci fa l’arbitro in mezzo al campo.
Fortunatamente, come pubblico, caro Presidente, devi ammettere che siamo meravigliosi: come festeggiamo noi non sa festeggiare nessuno; e quando quel gruppetto, fortunatamente sparuto, imparerà che il proprio giocatore va incoraggiato soprattutto quando sbaglia, che la propria squadra va sostenuta soprattutto quando perde, allora diventeremo veramente il dodicesimo giocatore in campo a favore della nostra squadra e non a favore di quella avversaria.
C’è poi il problema dei tanti non beneventani che ci ritroveremo a fianco; ed è già accaduto.
Uno dei miei figli, per esempio, ha l’abbonamento nei distinti e, nelle ultime tre partite, si è trovato circondato da una ventina di suoi colleghi avvocati del Foro di Avellino, che ora sono decisi a farsi l’abbonamento per il prossimo campionato; c’è, però, un problema da risolvere: quando è finita l’ultima partita e sono cominciati i festeggiamenti, questi avvocati di Avellino si sono riversati sul campo da gioco saltando e cantando con quella marea di tifosi, fino a quando non si sono accorti che stavano cantando: “Chi non salta è di Avellino”!!!
C’è stato uno di loro che ha avuto una crisi d’identità ed è stato ricoverato al reparto neuro dell’Ospedale Civile.
Ora, perciò, dovremo cambiare tutti i cori.
Al posto di “Chi non salta è di Avellino”, quando verrà la Juventus dovremmo cantare: “Chi non salta è di Torino”, oppure, quando verrà il Milan che sta in mano ai cinesi, dovemmo cantare: “Chi non salta è di Pechino”, poi voglio vedere se, a tutti quelli che non saltano, si fanno o no gli occhi a mandorla.
Caro Presidente, tu ci hai fatto un grande regalo, però hai portato pure lo scompiglio nelle nostre famiglie.
Pensa a casa mia: io ho un fratello che è romanista, un figlio che è iuventino e un nipote che è milanista; io li chiamo: gli emigranti; ma tant’è; mia moglie, che sta sempre dalla parte di figli e nipoti, nelle partite soprattutto con la Juventus ed il Milan non so cosa mi combinerà.
Tu che dici, caro Presidente ? Mi separo subito ? Oppure mi suggerisci di aspettare e di vedere cosa succede nelle prime partite di campionato, quando incontreremo subito le squadre più forti ?
Nella città delle Streghe tu, caro Presidente, che sei l’unico Mago capace con la tua bacchetta magica di trasformare i sogni in realtà, saresti capace con la tua magia anche di farci vincere tutte le partite, in casa e fuori casa, e farci approdare direttamente in “Champion League”.
Guarda, caro Presidente, che per un sogno così sarei capace di fare voto di castità.
Qualcuno potrebbe obiettare che, ad 80 anni, che voto sarebbe quello di castità ?!
A parte il fatto che questo qualcuno si facesse i fatti suoi, io, caro Presidente Vigorito, ti dico e ti confermo che
80 voglia di continuare. Tuo eternamente grato”. Mario Collarile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *