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Benevento| Vertenza 118, i lavoratori: “attendiamo la sensibilità dell’Asl”

Benevento| Vertenza 118, i lavoratori: “attendiamo la sensibilità dell’Asl”

30 Maggio 2018 | by Anna Liguori
Benevento| Vertenza 118, i lavoratori: “attendiamo la sensibilità dell’Asl”
Attualità
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“Lavoratori impegnati quotidianamente nel tentativo, talvolta disperato, di far fronte, sul territorio, alle esigenze sanitarie d’urgenza, dispiaciuti apprendiamo del comunicato con cui l’asl definisce la nostra presenza stamane in Benevento sotto gli uffici di via Oderisio n. 1 come sparuta e destinata a pretestuose rivendicazioni; e come una messa in scena. Stamane, e non è purtroppo la prima volta, ci siamo visti negata l’occasione di un auspicato confronto su di un tema che tanto ci preoccupa e che certamente interessa anche l’intera collettività. Il bando di gara per l’affidamento del servizio 118 emesso a marzo dall’asl i cui contenuti – a tratti – lasciano a dir poco perplessi. Perplessità che, invece, il d.g. non condivide per ragioni, desunte anche dal suo recente intervento in video, così sintetizzabili. La clausola sociale ed i livelli retributivi ivi contemplati costituirebbero ampia garanzia. L’importo a base d’asta è quello più alto se comparato con le altre aziende in Regione dotate di servizio 118. In ogni caso, il bando sarebbe irretrattabile salvo, unicamente, decisioni della magistratura amministrativa invocata dal gestore uscente. In tal modo l’asl esprime secca ripulsa, rifiuto viscerale verso il dialogo; sentimento questo già reso palese nel recente passato allorquando inviava proprio delegato alla riunione indetta presso la Prefettura lo scorso 20 aprile ma “per mera cortesia istituzionale” e quindi sottraendosi al contraddittorio. Come se le tematiche riguardanti la tutela del lavoro e, di riflesso, la tutela della qualità del servizio pubblico fossero liquidabili con formule di stile e con il richiamo alla cortesia istituzionale. Invero, le questioni che il bando di gara per l’affidamento del servizio 118 pone sul tavolo non sono affatto quelle che con disinvoltura e sufficienza il direttore generale ha pensato bene di annotare in occasione di un recente video monologo diffuso sulla rete. Refrattario al dialogo ed al confronto dialettico egli riduce i temi in discussione ad un argomento comparativo e ad una affermazione che costituisce mera petizione di principio. L’argomento comparativo, però, risulta obiettivamente sterile e fuorviante. L’unica comparazione che andrebbe presa seriamente in considerazione, infatti, è la seguente. Il prezzo a base d’asta (circa undici milioni e trecento mila euro per tre anni) risulta decisamente inferiore rispetto a quello indicato nel precedente bando del 2013 (circa tredici milioni e mezzo di euro sempre per tre anni) ed, altresì, inferiore al prezzo di aggiudicazione della gara del 2013 (poco meno di dodici milioni di euro, sempre per tre anni). Inoltre, a differenza che per il precedente bando, quello attuale pone a carico della ditta aggiudicataria una lunga serie di spese che prima invece risultavano a carico dell’asl. E così, a carico dell’aggiudicataria sono posti i seguenti oneri : ambulanze, gasolio, manutenzione dei mezzi, lavaggio ambulanza, assicurazione rca, presidi medici e materiale sanitario tranne farmaci, smaltimento rifiuti speciali, ossigeno, assicurazione anche del medico; sono previsti, inoltre, a carico della ditta, oneri retributivi ed in particolare ferie, tredicesima mensilità, malattia e permessi vari. Costi, spese ed oneri che ad oggi sono, invece, a carico dell’asl. In concreto, pertanto, l’aggiudicatario si troverà con circa un milione in meno e con spese generali nettamente aumentate. D’altra parte la domanda di interventi d’urgenza risulta in aumento e stimata, ad aprile del 2018, in oltre diecimila interventi con una proiezione finale per il corrente anno in circa trentamila rispetto ai circa ventiseimila interventi registrati per l’anno 2017. Alla stregua di queste più stringenti comparazioni che quelle sommariamente evocate dal d.g. non apparirà forse peregrino che i lavoratori, in quanto tali ed in quanto cittadini, temino che l’aggiudicataria, chi essa dovesse essere, tenti di recuperare margini di profitto incidendo, con tagli, sui livelli occupazionali e retributivi come, del resto, sulla stessa qualità del servizio. Si comprende allora come la ripetuta richiesta di dialogo, puntualmente mortificata dal d.g., sia tutt’altro che pretestuosa. Con fiducia attendiamo che la sensibilità dei vertici dell’asl, melius re perpensa, apra ad un franco confronto senza escludere l’eventualità di predisporre correttivi al bando dopo aver ascoltato tutti gli interlocutori tra i quali, non ultimi, i lavoratori.”

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