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Benevento| Romanzo estivo, quarta e penultima puntata

Benevento| Romanzo estivo, quarta e penultima puntata

29 Agosto 2018 | by Enzo Colarusso
Benevento| Romanzo estivo, quarta e penultima puntata
Attualità
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“Mentre su New York calavano inesorabilmente le prime ombre della sera…”. Era l’incipit di ogni fumetto della serie di Nick Carter, assai in voga sul finire dei 70. E allora, mentre su Benevento sta tramontando l’estate arriva la quarta e penultima puntata del romanzo “coronesco”: Mastella, i serpenti e i coniglietti. Attestato SPRARito, serpente SMARRITO. In questa puntata Gabriele Corona ripercorre le tappe dell’approdo di Esculapio in città e il suo coinvolgimento all’ex conigliera.

 

Il dirigente del settore Servizi al Cittadino con la nota protocollo 39395 del 27/4/2018 ha chiesto al settore Opere Pubbliche “di verificare che la struttura di proprietà del Sig. De Minico Mario, sita in Benevento alla c/da San Chirico snc, censita al catasto fabbricati foglio 17 particella 454, subalterni 2-6-7 possegga i requisiti e le condizioni igienico sanitarie, previste dal Manuale Operativo per l’attivazione e la gestione di servizi di accoglienza, integrazione per i richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezione umanitaria SPRAR, nonché i requisiti stabiliti dal regolamento urbanistico edilizio comunale”. Le parti di edificio indicate catastalmente con i subalterni 2-6-7 che a seguito di condono sono utilizzabili come abitazione e quindi per la ospitalità dei migranti, sono la cantina con una stanza e bagno al piano ammezzato per complessivi 33 metri quadrati, la metà del piano primo (tre camere e bagni) e il sottotetto (tre camere e bagni).  La Esculapio escludeva chiaramente le parti indicate catastalmente con i sub 3 e 4 al piano terra che non risultano condonate (allegato al Permesso di Costruire 2866 del 31 luglio 2017). L’ufficio tecnico il 20 luglio scorso ha risposto alla richiesta del settore Servizi al Cittadino attestando che le superfici abitabili sono: “al piano primo (subalterno catastale 7) 181,05 mq. così composti: “una camera da due (2) persone e due camere per sei (6) persone con servizi igienici lavabo e corridoio”. Al sottotetto (subalterno 6) di mq. 108,25 sono utilizzabili “una camera da due (2) persone, due camere da tre (3) persone, disimpegno e servizi igienici”. L’Ufficio Tecnico attesta che è abitabile ed utilizzabile anche 1 camera da due (2) persone di metri quadrati 13,35 con bagno al piano terra-ammezzato, cioè quella indicata catastalmente come subalterno 2 insieme alla CANTINA che però non viene più considerata (forse perché il serpente, che si è arravogliato troppo con i numeri, ha capito che deve fare attenzione alle sostanze esaltanti). Ma a sorpresa, l’Ufficio Tecnico nella sua relazione del 20 luglio, aggiunge ai locali da considerare abitabili ed idonei per l’accoglienza dei migranti, anche i seguenti del piano terra: “un (1) locale  ricettivo/pranzo di mq.  155,00; un (1) locale cucina di mq. 32,65; un (1) locale lavanderia di mq. 20,25; servizi igienici per mq. 11,10”. Si tratta, però, di locali catastalmente indicati come “subalterno 3” di categoria C1 (commerciali) , che non erano stati indicati da Esculapio tra quelli di categoria  A (Abitazione) da utilizzare per lo SPRAR, durante la famosa gara di appalto presa a modello per “trasparenza e legalità” .

La relazione dell’Ufficio Tecnico del 20 luglio si conclude attestando che “la suddetta unità immobiliare possiede i requisiti igienico sanitari prescritti dalle vigenti norme igienico-sanitarie e in base alla superficie complessiva indicata è idonea ad ospitare un massimo di 24 persone”.

A leggere con attenzione si nota però che il settore Opere Pubbliche non attesta, come richiesto dal settore Servizi al Cittadino, che la struttura possegga anche i requisiti previsti dal Manuale Operativo per gli SPRAR che, tra l’atro, prevede un numero massimo di 4 persone per ogni camera mentre la relazione dell’ufficio tecnico  precisa che due camere sono da 6 posti.

Il Manuale Operativo Sprar prevede anche che le strutture di accoglienza-integrazione devono essere ubicate in città o comunque vicino a fermate degli autobus urbani, ma neppure questo è vero per l’ex conigliera. Chi ha attestato questi requisiti fondamentali? Come ha risolto questi problemi il dirigente del Settore Servizi al Cittadino che il 23 luglio ha affidato definitivamente alla cooperativa Esculapio il servizio SPRAR finanziato con un milione di euro, da organizzare nell’edificio di contrada San Chirico?

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